tema della riunione di oggi pomeriggio del Consiglio Provinciale di Trapani convocato in seduta straordinaria ed aperta.
I lavori, a cui hanno preso parte anche i responsabili delle Organizzazioni Sindacali di categoria, sono stati aperti dall’intervento del Presidente del Consiglio, Peppe Poma che ha voluto innanzitutto ringraziare il Consigliere Salvatore Daidone, quale primo firmatario, nonché tutti gli altri colleghi del gruppo del PD, nonché il Segretario Provinciale, Paolo Pagoto, e gli altri responsabili del CSA-FIADEL che nello scorso mese di febbraio hanno avanzato richiesta formale di convocazione di questa seduta straordinaria ed aperta che – ha affermato - ci offre l’opportunità di potere dibattere un argomento molto importante per i dipendenti degli enti locali e dell’intero pubblico impiego. Infatti, il Decreto Legislativo 150/2009, il cosiddetto Decreto-Brunetta, interviene in materia di contrattazione collettiva, di valutazione delle strutture e del personale delle pubbliche amministrazioni, di valorizzazione del merito, di promozione delle pari opportunità, di dirigenza pubblica e di responsabilità disciplinare, ma ci consente anche di affrontare un tema di rilevante portata sotto il profilo più squisitamente umano: quello della possibilità di stabilizzare i lavoratori precari, personale ormai da circa vent’anni in servizio presso la nostra Amministrazione come in altri Enti Locali siciliani, Province e Comuni in particolare.
Ricordo – ha aggiunto Poma - che questo Consiglio Provinciale, nella seduta dello scorso 26 gennaio ha deliberato, dichiarandone anche l’immediata esecutività, l’introduzione dei criteri generali in materia di misurazione, valutazione e trasparenza della performance di cui al Titolo II del citato Decreto Legislativo 150/2009 nel vigente regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi dell’Ente Provincia. L’adozione di tale provvedimento è stato comunque preceduto da dibattiti, sospensioni e rinvii a conferma della importanza e della delicatezza, nel contempo, della materia oggi in trattazione. Ho fatto pertanto consegnare a tutti i Colleghi Consiglieri, unitamente alla notifica dell’atto di convocazione, le fotocopie degli atti che sono pervenuti a questa Presidenza in relazione a particolari aspetti considerati dal Decreto Legislativo, cosiddetto “Decreto Brunetta”. Bisogna dire che, in relazione alle previsioni di detto Decreto ed alla sua applicabilità, anche di parte di esso, agli Enti Locali, è sorta parecchia letteratura, sia in dottrina che in giurisprudenza, che ancor più provoca incertezze e dubbi, non ultima l’intesa sottoscritta il 4 febbraio ultimo scorso tra sindacati e governo che di fatto ha congelato negli effetti retributivi l’art.19 del suddetto decreto: lo stesso Governo si è impegnato a definire un atto di indirizzo all’ARAN per la stipulazione di un accordo quadro che regoli il sistema delle relazioni sindacali. Ed ancora: sia l’UPI che l’ANCI, con un documento unitario, hanno sollevato ufficialmente la questione dell’applicabilità, anche agli Enti Locali, dell’articolo che renderebbe inapplicabili le previsioni di cui all’art. 110 del T.U.: le sezioni riunite della Corte dei conti, con parere n.14 del 2011, hanno confermato la vigenza dell’art.110 comma 2 del TUEL con riguardo alla possibilità di conferire incarichi dirigenziali extra dotazionali. Quanto prima dà l’idea della confusione e delle incertezze esistenti per cui è da ritenere che singole enunciazioni non possono avere dignità di assoluta certezza.
Da qui – ha concluso il Presidente del Consiglio Provinciale - l’auspicio di questa Presidenza che dall’odierno dibattito possano scaturire indicazioni per la redazione di un documento o il raggiungimento di un’intesa, politicamente forte e unanimemente condivisa, nel precipuo interesse della operatività degli uffici, della dotazione organica e dei lavoratori dipendenti tutti, sia precari che a tempo indeterminato, nonché della stessa Istituzione Provincia nel suo complesso, specie nel momento in cui le risorse economiche a disposizione degli Enti Locali si assottigliano sempre di più, anche se, per quanto concerne i lavoratori precari, si pone l’esigenza della individuazione dell’iter più praticabile per giungere alla loro definitiva stabilizzazione