È stato questo il tema principale dell’incontro che si è tenuto all’Nh hotel di Palermo, dove Legacoop e Conad hanno proposto un vero e proprio patto con le istituzioni per monitorare la propria attività imprenditoriale. Obiettivo: consegnare gli elenchi completi di tutte le imprese associate alle prefetture. In questo modo lo Stato, attraverso gli uffici dei prefetti, potrà quotidianamente controllare, in tempo reale, le attività e segnalare eventuali anomalie a Legacoop e Conad e quindi alle autorità competenti, garantendo al sistema l’impermeabilità dai tentativi di infiltrazioni della criminalità organizzata.
Il presidente Legacoop Sicilia, Elio Sanfilippo, ha tracciato le linee guida della proposta: «L’imprenditore siciliano non deve più essere soffocato – ha detto – ma sentirsi libero di svolgere la propria attività in un territorio che adesso, deve rinascere». Al centro dell’attenzione, inoltre, il concetto di «prevenzione», come ha spiegato Maurizio De Lucia, della Direzione Nazionale Antimafia: «Non miriamo alla repressione, ma ad agire ancor prima che la situazione diventi patologica. Se sul tavolo dell’imprenditore c’è la pistola, vuol dire che quell’impresa è già fuori dal mercato».
Alla base del dibattito, oltre alle leggi, le regole morali: «Esistono anzitutto le norme dello Stato – dice l’avvocato penalista e consulente giuridico di Legacoop Sicilia Nino Caleca – ma esistono anche delle scelte che vanno oltre la legge. Si tratta di veri e propri “patti” che svolgono due funzioni: una pedagogica, che punta alla coscienza civile nell’industria, l’altra manageriale, che va di pari passo col fenomeno della criminalità. La grande distribuzione – aggiunge – è purtroppo uno dei settori più a rischio di infiltrazioni mafiose, per questo è necessario un protocollo tra le imprese e le prefetture, che possa condurci all’individuazione dei singoli imprenditori. Una sorta di monitoraggio continuo – conclude Caleca – che possa garantire una sicurezza simile a quella che già esiste nei settori dei grandi appalti e del calcestruzzo».