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28/04/2011 17:17:19

Un’ala di riserva, un omaggio musicale a don Tonino Bello

La prima è nelle parole stesse di don Tonino: “La pace è finita, andate a messa. Ché se vai a messa è finita la tua pace”. Questo disco pertanto è una messa… che non lascia in pace.

La seconda è la convivialiatà di esperienze musicali diverse. Le migliori sensibilità artistiche pugliesi, infatti, hanno dato voce e musica ai brani: da Caparezza a Nabil dei Radiodervish, da Alessia Tondo e Antonio Castrignanò della Notte dalla Taranta, dalle Faraualla al gruppo italo-albanese degli Adria, da Giovannagelo de Gennaro a Fabrizio Piepoli, Alessandro Pipino, Antongiulio Galeandro, Davide Viterbo, la Banda G. Verdi di Sannicandro di Bari, Livio Minafra, Bepi Speranza e l’Ensemble Calixtinus. Una sola preziosa eccezione è la partecipazione del maestro Franco Battiato.

La terza è la scelta di utilizzare i testi latini per i canti canonici della liturgia (il Sanctus, l’Agnus dei, il Credo, il Gloria, il Kyrie, il Magnificat) ritmati però secondo sonorità mediterranee. Una novità e una innovazione nella tradizione del repertorio musicale liturgico.

Le canzoni del cd sono: AGNUS DEI cantata da Franco Battiato e Nabil Salameh, DONNA DI FRONTIERA cantata da Alessia Tondo, GLORIA cantata da Fabrizio Piepoli, UN’ALA DI RISERVA cantata da Nabil Salameh, MAGNIFICAT cantata dagli Adria, AUGURI SCOMODI cantata da Michele Lobaccaro e Caparezza, KYRIE cantata dall’Ensemble Calixtinus, LA LAMPARA cantata da Antonio Castrignanò, CREDO cantata da Giovannangelo de Gennaro, SANCTUS cantata dalle Faraualla.
Il cd è accompagnato da un testo inedito e fortemente lirico di don Tonino: “Preghiera a Cristo”. Il Signore, a cui don Tonino si rivolge, è un Dio “estroverso”, il paradigma essenziale di quel rapporto tra fede e cultura che oggi si ripropone a noi, “chiamati a recitare le partiture della Storia della Salvezza, sugli scenari della transizione”.


A diciotto anni dalla sua scomparsa, è il nostro modo per rendergli omaggio, lasciarci provocare ancora, aprirci a esperienze di contaminazione e di incontro che la sua parola rendono possibili. In fondo solo uno come don Tonino può mettere insieme Caparezza e Battiato e far cantare il Magnificat su ritmi arabeggianti. Perché, direbbe don Tonino, "dalla cultura della musica e dell'arte, è possibile intendere che lo struggente, insoddisfatto bisogno di comunione, inscritto nei ritornelli delle canzoni o nei cromatismi di una tela, è il sacramento dell'inquietudine che può placarsi solo in te, Signore".