Dopo l'ennesimo stop e una nuova riunione dei capigruppo, soltanto poco fa sono ripresi i lavori d'aula presieduti da Francesco Cascio. All'inizio della seduta il presidente dell'Ars Cascio ha spiegato: "Chiedo che l'attenzione dei deputati si concentri sulla possibilita' di costruire qualcosa piuttosto che scendere ancora di livello".
13,00 - “Il Pdl tenta di compromettere il recupero e gli interventi sui porti siciliani”. Lo afferma il capogruppo dell'Udc all'Ars, Giulia Adamo, commentando la richiesta avanzata in commissione bilancio dal Popolo della Libertà. “Si chiede di discutere in finanziaria le somme destinate alla manutenzione dei porti come se si trattasse di prebende o contributi a titolo personale. L'opposizione – prosegue il capogruppo dell'Udc - dovrebbe comprendere che queste infrastrutture costituiscono un volano per lo sviluppo economico della nostra Isola. Senza dimenticare che si sta discutendo di un capitolo già previsto in bilancio”.
“Ci batteremo comunque anche in Finanziaria per difendere gli interventi e la tutela dei porti siciliani – conclude Adamo – La discussione in aula permetterà ai siciliani di comprendere chi si batte per gli interessi della nostra Isola e chi invece pensa ad elargizioni dal sapore clientelare ad enti e associazioni”.
9,00 - Nuove tasse e aumenti sulle concessioni governative insieme a una valanga di vendite dei beni immobili. E poi ecco la soppressione di decine di enti e agenzie regionali. E' quanto prevede la finanziaria regionale in discussione all'Ars. Aumentano tutti i canoni, da quelli per l’acqua a quelli per le aree demaniali, soprattutto nelle zone turistiche dopo dove la crescita è del 75%. Aumentano i canoni per le case popolari e i costi per le patenti.
Il governo prevede di sopprimere tutti gli Iacp e dar vita a una sola Agenzia per l’edilizia sociale che eredita tutte le competenze.. Per far cassa, via alla cessione anche dei beni di consorzi Asi, Asp e ospedali. Le Ipab (Opere pie) vengono accorpate in base al perimetro dei distretti socio-sanitari in cui operano.
Entro 90 giorni dal varo della Finanziaria scompaiono automaticamente tutti i «collegi, commissioni, comitati, enti e organismi collegiali comunque denominati». Sarà un successivo decreto di Lombardo a riportare in vita quelli ritenuti necessari. Scompaiono d’un colpo anche l’Istituto per l’incremento ippico, l’Ente sviluppo agricolo, l’Istituto regionale della vite e del vino, la Stazione sperimentale per la granicoltura, l’Istituto zootecnico e tutti i consorzi di ricerca nati nel 1982. Al loro posto nasce il Centro regionale per l’innovazione in agricoltura. Il personale degli enti soppressi transita alla Regione ma col vecchio contratto. Soppressa anche la Commissione regionale per l’impiego: le funzioni passano al dipartimento Lavoro. Le Ipab (Opere pie) vengono accorpate in base al perimetro dei distretti socio-sanitari in cui operano.
E' sulla soppressione degli enti che si sta consumando la battaglia più dura. Per Carlo Ferracane, dell'Assoenologi, "tolgono alla Sicilia enologica l’unico punto di riferimento istituzionale, rappresentativo dell’assessorato e della Regione, intermediario efficace per qualsiasi tipo di informazione ma soprattutto portavoce delle esigenze del settore vitivinicolo siciliano".
Per Assoenologi Sicilia, l’associazione che unisce enologi ed enotecnici siciliani, presieduta da Carlo Ferracane, si tratta, ancora una volta di "una strategia distruttiva che porta la Sicilia ad annullare un percorso di cui ha beneficiato, che ha richiesto impegno e lavoro, raggiungendo ottimi risultati. Il venir meno di un soggetto come l’istituto comporta il blocco di tutte le importanti iniziative in corso, come il protocollo con la provincia di Trapani per rilanciare il Marsala, i vari concorsi e le borse di studio, l'istituzione del Marchio denominato "Nero D'Avola Sicilia Qualità", finalizzato alla certificazione dei vini prodotti con questa varietà di uve e imbottigliati nel territorio siciliano".
Il Presidente Carlo Ferracane sottolinea l’importanza dell’IRVV, in questi anni, impegnato nella diffusione e nella valorizzazione dell’identità del vino siciliano nel mondo: "L’Irvv è stato promotore di iniziative di ammodernamento e aggiornamento del settore a partire dall’avvio dei corsi di formazione per le risorse umane, al progetto di internazionalizzazione per accompagnare il prodotto nei nuovi mercati, le pubblicazioni editoriali sulle tipicità e sull’agricoltura siciliana, la funzionalità dei laboratori, delle cantine e dei campi sperimentali, le attività di marketing con i buyers esteri, il coordinamento e l’organizzazione per la partecipazione delle aziende al vinitaly e alle altre manifestazioni e fiere internazionali. Fra gli importanti ruoli svolti dall’Irvv fondamentale anche quello di organismo di controllo nelle certificazioni, in particolare, per la Doc Sicilia, consentendo alle aziende di ridurre i costi, in quanto ente pubblico. L’Irvv ha anche fornito consulenze e supporto alle aziende grazie al contratto di global service che vede un unico soggetto lavorare all’interno di un settore, occupandosi di tutte le sue esigenze".
"È clamoroso ipotizzare di eliminare un ente come l’Istituto della Vite e del Vino per soccombere alla crisi economica della Sicilia. Sarebbe opportuno mantenere in vita un soggetto che ha contribuito in maniera evidente ed efficace allo sviluppo della vitivinicoltura a Marsala".
È così che Fare Ambiente Marsala dice la sua in merito alla proposta contenuta all’interno della nuova finanziaria regionale di eliminare tutti gli enti satelliti della regione, unendosi alle voci già sollevate dell’ unione italiana vini, degli imprenditori, dell’assoenologi Sicilia.
Il movimento marsalese, presieduto da Giancarlo Montesano, riconoscendo l’importanza dell’attività agricola nell’economia siciliana, ha ottenuto la direzione del dipartimento regionale dell’enologia con la nomina di Giacomo Manzo.
“Un movimento che si occupa di ambiente non poteva escludere dal suo operato il settore vitivinicolo e per poter operare sull’argomento in modo diretto abbiamo proposto un nostro socio alla direzione del dipartimento –afferma Montesano - È una contraddizione vedere i singoli soggetti creare strumenti per sostenere cause valide come quelle dell’agricoltura e la regione che invece li elimina”.
Per Giacomo Manzo l’IRVV ha da sempre rappresentato un interlocutore direttore nell’attività enologica siciliana, nonché un sostegno all’aggiornamento professionale, significherebbe perdere un forte punto di riferimento e ricominciare daccapo. Passeranno anni e saranno annullati tutti gli sforzi fatti fino ad oggi per garantire lo sviluppo del settore.
Viene rivolto un appello ai soggetti di riferimento affinché rivedano questa decisione e soprattutto possano confrontarsi con gli interessati per capire se eliminare l’IRVV sarebbe la soluzione migliore o si andrebbe incontro ad ulteriori problemi.