sequestrata all’alba di giovedì 22 Aprile da un gruppo di cosiddetti moderni pirati mentre navigava nel mare arabico diretta in Iran. Le sole notizie vengono dal Ministero degli Esteri. L'unità di crisi della Farnesina ha fatto sapere che l'equipaggio sta bene e nessuno è ferito o in condizioni di particolare disagio. Si moltiplicano le iniziative di solidarietà e di vicinanza alla famiglia di Di Girolamo, che continua a mantenere il silenzio stampa nell'attesa che le istituzioni portino a compimento la trattiva per la liberazione del congiunto, con il probabile pagamento di un ricco riscatto.
"Auguriamoci – sottolinea il Presidente del consiglio provinciale, Poma - che la situazione possa risolversi per il meglio e, soprattutto, nel più breve tempo possibile, così come già avvenuto per altri casi analoghi". Il consiglio provinciale ha lanciato una richiesta, al nostro Ministro degli Esteri, per continuare a fare tutto quanto possibile, di non lasciare nulla di intentato per giungere, senza rischi di sorta, alla liberazione e al ritorno a casa di Antonino Di Girolamo e dell’intero equipaggio della motonave italiana oggetto di questa inaccettabile azione di pirateria.
Dalla Somalia provengono 1.500 pirati che solo nel 2010 hanno catturato 1.200 marinai, 53 imbarcazioni e, al momento, tengono prigionieri almeno 600 ostaggi.Tra il 2009 ad oggi sono state almeno otto le navi italiane attaccate o sequestrate dai pirati.
La pirateria al largo delle coste somale è una minaccia costante alla navigazione tra Europa e Asia, fin dalla rivoluzione civile somala dei primi anni novanta.
Ha chiamato casa Di Girolamo anche il senatore del Pdl Antonio D'Alì.
D’Alì ha confermato alla moglie del comandante Di Girolamo che la "Rosalia d'Amato", con a bordo i ventidue componenti dell'equipaggio, si trova a poco meno di tre chilometri al largo delle coste somale e sotto la sorveglianza, a vista, di una unità della marina militare italiana, in servizio di pattugliamento in quelle acque proprio per controllare il fenomeno della pirateria. Tutti stanno bene ed in buona salute anche se a bordo ci sono gli uomini armati che hanno abbordato il mercantile.
«I nostri militari controllano l’area in cui si trova la "Rosalia d'Amato" – afferma il senatore d’Alì –, mentre funzionari della Farnesina, e lo stesso ministro degli esteri, Franco Frattini, che ho più volte sentito in questi giorni, stanno seguendo puntualmente l’evolversi della situazione in collegamento con l’armatore. Sono fiducioso che a breve il mercantile potrà riprendere la navigazione sotto la scorta della nostra marina militare».