A difendere i due imputati è stato l'avvocato marsalese Antonella Bonafede. I fatti si sono svolti a Partanna il 4 marzo 2009. In quel periodo, i due romeni, assieme ad un altro fratello, Simon Gruia, che dopo essere fuggito in Romania si è autoaccusato del fatto con una lettera inviata al Tribunale al padre e alle loro mogli e compagne, vivevano e lavoravano presso la cooperativa «Casa dei Giovani». E la lite con il tunisino Mohamed Hajfarat, selvaggiamente picchiato, sarebbe avvenuta all'interno di uno degli appartamenti della struttura. Nel corso del processo, l'avvocato Constantin Mischia ha anche depositato la dichiarazione fatta in Romania dalla moglie di Simon Gruia, Aura Iasmina, che ha affermato di essere stata violentata dal tunisino picchiato. Quest'ultimo, in ospedale, ha prima dichiarato di essere stato chiuso in una stanza e aggredito da Simon e poi ha accusato anche i fratelli e il padre. Accusando, inoltre, i romeni di avergli sottratto il portafogli. Contraddittorie, nel processo, sono state anche le dichiarazioni di alcuni testimoni.
Antonio Pizzo - La Sicilia