Si e' concluso cosi' oggi a Milano il processo con rito abbreviato, davanti al gup Maria Cristina Mannocci, a 19 appartenenti a Cosa Nostra accusati, a vario titolo, di sei omicidi e 1 tentato omicidio compiuti nel capoluogo lombardo tra il giugno del 1987 e il maggio del 1992.
Era stato lo stesso Giovanni Brusca, che ieri ha parlato in aula della trattativa Stato-mafia al processo di Firenze sulle stragi mafiose, a far partire con le sue dichiarazioni agli inquirenti l'inchiesta coordinata dal pm della dda di Milano Marcello Musso sugli omicidi avvenuti a Milano e che sarebbero stati decisi dai vertici di Cosa Nostra per eliminare gli uomini non piu' affidabili dell'organizzazione.
In particolare, Brusca rispondeva dell'omicidio di Alfio Trovato, come Toto' Riina, che pero' e' a processo con rito ordinario in Corte d'Assise. A 30 anni e' stato condannato Santo Mazzei, mentre a 12 anni Salvatore Facella. Bagarella, assistito dall'avvocato Luigi La Marca, e' stato assolto per non aver commesso il fatto.