Una Sicilia che ha visto peggiorare le condizioni del mondo del lavoro, "in assenza di provvedimenti del governo Berlusconi -ha detto la segretaria generale della Cgil Sicilia, Mariella Maggio, durante una conferenza stampa- ma anche per le inadeguate politiche del governo regionale".
Per chiedere misure per il lavoro e giustizia sociale, quindi un fisco piu' equo e welfare, venerdi' si terranno in Sicilia nove manifestazioni provinciali. "E' uno sciopero- ha sottolineato la Maggio- che la Cgil offre a tutti, ai propri iscritti, ai non iscritti, agli iscritti agli altri sindacati.
Ci sono infatti dati incontestabili che riguardano una crisi che coinvolge tutti, rispetto alla quale cerchiamo di ottenere risposte". Disoccupazione quasi doppia rispetto al dato nazionale (14,6% contro 8,7%); tasso di occupazione femminile inferiore al 20%; reddito medio procapiteinferiore del 35% rispetto alla media italiana: sono alcuni dei dati sulla crisi diffusi dalla Cgil. Che, nell'elaborato del Cerdfos, ricorda anche che la Sicilia detiene la maglia nera nella classifica per regioni con una spesa media mensile di 1.764 euro (Veneto 3.047 euro) e che oltre il 50% delle famiglie si trova sotto la soglia della poverta' relativa (1.600 euro per 4 componenti).
Andando ai numeri di qualche settore: l'industria ha perduto negli ultimi 2 anni 28 mila posti di lavoro di cui 17 mila nelle costruzioni; la scuola ne ha perduto 12.500 ai quali se ne aggiungeranno altri 4.200 il prossimo anno. "Per uscire dalla crisi- ha detto la Maggio- ci vogliono investimenti, e una nuova politica industriale sia nazionale che regionale. Ci vuole lavoro- ha aggiunto- senza ridimensionamento dei diritti e delle tutele. Ci vogliono anche interventi per il welfare".