E' indagata, insieme al marito, al cognato e ai figli, per una serie di reati tutti collegati alle condizioni (definite da "lager" dal Procuratore Di Pisa) in cui la polizia giudiziaria, in un blitz, trovò gli anziani ospiti della struttura Villa Royal, da loro gestita in Contrada Cardilla. Accuse gravi, ma apparse subito esagerate alla difesa e agli indagati. Ed è per questo che Rallo ha voluto parlare a lungo in sede di udienza preliminare. «Non è vero gli anziani ospiti erano trattati male - ha detto interrogata pubblicamente dal suo legale di fiducia, l'avvocato Diego Tranchida - il cibo era abbondante, tanto che qualche nostro dipendente se lo portava anche a casa. Erano in buone condizioni igieniche. E non è vero che venivano abbandonati di notte. C'era sempre qualcuno che li controllava. Accanto ad ogni letto c'era anche un campanello. E poi non venivano chiusi a chiave. Erano solo alcune donne che per paura si chiudevano, dall'interno, la porta delle camere».
La famiglia Genna è provata dall'esperienza e ne sta pagando le conseguenze in diversi termini. Baldassare Genna, ad esempio, assistente capo di polizia, dopo l'arresto è stato sospeso dal servizio. Insieme a suo fratello Giuseppe è stato sottoposto agli arresti domiciliari, revocati poi il 26 Febbraio.
Tante le cose che la Procura contesta loro, sulla base dei riscontri fatti dalla Guardia di Finanza. Innanzitutto il fatto che la struttura, che doveva ospitare degli anziani, operasse anche come casa di cura. La difesa dell'avvocato Tranchida, e dell'altro legale degli indagati, Edoardo Alagna, si basa soprattutto sul ridimensionamento delle accuse operate dalla Procura. Ad esempio, c'è tutto un vasto album fotografico di scatti presi dalla Guardia di Finanza dai quali emergono le condizioni pessime della struttura. "Non è vero - ha detto Tranchida - le foto fatte nei bagni e nelle stanze della struttura si riferiscono alla gestione precedente...".
Sette le parti civili costituite. Tra queste, l'Asp. Il gup, invece, ha rigettato la richiesta dell'Associazione Antiracket («Sono altri i suoi scopi…»), rappresentata dall'avvocato Peppe Gandolfo e da Maria Lisa Parisi. A rappresentare le parti civili costituite sono i legali Giacomo Frazzitta e Leo Genna. Prossima udienza il 7 giugno, quando il gup dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura per i tre arrestati in ottobre e per i figli dei coniugi Genna, Christian e Danilo, di 22 e 19 anni. Danilo Genna è l'amministratore della «Farida», la società che gestiva «Villa Royal», che all'inizio del 2010 da Dammusello traslocò in una villa in contrada Cardilla, dove il 23 febbraio dello scorso anno fecero irruzione le Fiamme Gialle, trovando 22 anziani, molti dei quali non autosufficienti (l'autorizzazione concessa dal Suap era per 9 ospiti autosufficienti), in «pessime condizioni igieniche». I reati contestati sono quelli di sequestro di persona, abbandono di incapaci, maltrattamenti, somministrazione di farmaci guasti o non adeguati alle patologie, esercizio abusivo della professione sanitaria e abusivismo edilizio.