A Marsala potrebbe significare che l’occupazione attuale, soprattutto nel litorale sud, (che si estende sempre di più ogni anno) da parte dei gestori dei lidi di tutte le spiagge accessibili attraverso le poche ed uniche strade pubbliche dove è possibile anche parcheggiare, si trasformi in privatizzazione definitiva di tutto il litorale.
Quindi nella nostra Città, coloro che vorrebbero godersi il mare dovranno soffrire e percorrere centinaia di metri sotto il sole per accedere alle poche spiagge ancora libere ed attraverso i vari sbocchi, per la maggior parte sporchi ed ingombri di immondizia e altri materiali. In parole povere significa che se vuoi goderti il mare e la spiaggia senza disagi o problemi devi pagare. Un pessimo biglietto da visita.
Tutto ciò perché Marsala è uno dei pochi Comuni che ancora si ostina a non adottare il piano di utilizzo delle spiagge in applicazione della L.R. 15 del 29.11.2005 e delle direttive emanate dall'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente con D.A. del 25.05.2006, che sanciscono che almeno il 50% delle spiagge accessibili siano di fruizione pubblica e quindi non possono essere oggetto di concessioni.
Sino ad oggi le concessioni e gli ampliamenti, sono stati penalizzanti per i cittadini a vantaggio solo dei gestori.
Un eclatante esempio di prevalenza dell’interesse di singoli a danno della collettività.
Non basta, quindi, avere mare pulito e belle spiagge. Occorre consentirne la fruizione libera, rispettando i cittadini ed anche quei numerosi turisti che negli anni scorsi hanno preferito Marsala, soprattutto perché era ancora possibile passare qui le loro vacanze senza costi aggiuntivi.
E' per questo motivo che l'Adoc, il sindacato dei consumatori della Uil, ha chiesto al Sindaco di Marsala, Renzo Carini, un urgente incontro per fare una verifica sulla situazione ed adottare gli urgenti ed opportuni provvedimenti per assicurare il diritto primario dei cittadini e turisti a fruire delle nostre spiagge e del nostro mare. "Chiaramente - aggiunge Pino Amodeo, segretario marsalese - un atteggiamento dilatorio significherebbe in pratica perpetuare un vergognoso status quo, con tutte le conseguenti responsabilità".