Chirco fu condannato in Appello a 6 anni e 4 mesi di carcere. Imprenditore operante nel settore movimento terra, è stato giudicato colpevole per due casi di tentata estorsione in concorso in danno di un altro imprenditore che si era aggiudicato degli appalti pubblici a Marsala e Petrosino. Vittima Matteo Bucaria, al quale, nel 2000, sono stati stati chiesti 500 milioni di lire per eseguire ''senza problemi'' lavori di metanizzazione tra Marsala e Mazara. E poi di rinunciare (cosa che non avvenne) ai lavori appaltati dalla Provincia per il trasporto di massi da Trapani al lungomare sud di Marsala.
Sempre per estorsione, oltre che per associazione mafiosa e turbativa d'asta, Chirco è già stato condannato in appello, nell'aprile 2009, a 6 anni di carcere nell'ambito dell'inchiesta ''Peronospera III''.
Arrestato il 31 ottobre del 2005 nell’operazione “Peronospera III”, Filippo Chirco insieme all’ex ingegnere capo del comune di Marsala, Rosario Esposto e al presunto mafioso Vincenzo Zerilli, si
sarebbe attivato per far aggiudicare all'impresa "Sicilstrade", con un ribasso minimo, l'appalto del secondo stralcio dei lavori per la costruzione del nuovo cimitero di Marsala (importo complessivo: 5 miliardi di lire, di cui 3 miliardi e 571 milioni come base d'asta). I fatti risalgono al settembre del 2001 e l'architetto Esposto, anch'egli arrestato, avrebbe pilotato quella gara in cambio di 50 milioni di lire avuti da Chirco e Zerilli.