Basta vedere il piano economico previsionale 2011 per averne un’idea chiara.
Il costo complessivo di gestione del servizio nei Comuni servizi, al netto di Iva, è pari ad € 25.386.619, a cui devono aggiungersi i costi di conferimento, pari ad € 9.455.550,00 sempre al netto di Iva. Il valore calcolato per benefici da raccolta differenziata è pari ad € 814.656,00 al netto di Iva. Il costo di gestione per il Comune di Marsala è di € 12.362.723,00 a cui bisogna aggiungere l’IVA, raggiungendo pertanto una somma ben superiore agli 11 milioni. Dalla somma sono stati già scomputati i 297.596 euro di introiti previsti per la raccolta differenziata.
Chi è più critico nei confronti di questo aumento delle spese è il Sindaco di Trapani, Mimmo Fazio: “Questi sono i dati, reali, diffusi peraltro dalla stessa società d’ambito, che rivelano un consistente incremento dei costi per i Comuni serviti a fronte di un ricavo irrisorio. I Sindaci dei Comuni soci si stanno rendendo conto oggi di quanto poteva essere abbondantemente previsto già ben prima dell’avvio dell’attività dell’ATO. Il Comune di Trapani, sin dall’inizio, ha denunciato quanto si sarebbe verificato, rimanendo inascoltato ed isolato”.
Sempre per restare a Marsala, il costo fino a poco tempo fa era esattamente la metà. La spesa media infatti era di 6.767.000 euro per i 5 anni di amministrazione Galfano (2001 – 2006).
La raccolta differenziata a Marsala ha subito di recente una rivoluzione che ha messo ancora più in ginocchio un’organizzazione che era già di per se precaria, cambiando orari e metodi di raccolta, e reintroducendo i cassonetti nelle strade, che invece prima erano stati tolti. Morale: a Marsala quasi più nessuno fa la differenziata, e i cassonetti che dovrebbero raccogliere i rifiuti indifferenziati vengono invece utilizzati per stiparci di tutto, soprattutto in periferia. Per non parlare poi delle isole ecologiche: nate per aiutare i cittadini ad avere un punto di riferimento si sono trasformate in discariche a cielo aperto. Ormai un cult è diventata ad esempio quella della zona Stadio, che soprattutto la domenica pomeriggio si riempie di rifiuti.
Secondo la nuova legge dovrà esserci un solo Ato per provincia, a Trapani «Terra dei Fenici» e «Belice Ambiente» dovranno fondersi. Le società sono in scioglimento e sono stati nominati i commissari liquidatori, che nell'uno e nell'altro caso sono gli ex amministratori. Nicola Lisma, per Belice Ambiente, Terra dei Fenici invece ne avrà tre di commissari liquidatori: l'ex presidente Mario Marano, l'ex amministratore delegato ing. Salvatore Alestra e il consigliere Nuccio Santoro.