Nel 2006, infatti, la famiglia mafiosa di Bagheria voleva farli fuori, ma poi non arrivò l'ok e la stagione stragista non fu riaperta. A rivelarlo, come riporta il sito di Repubblica, è stato l'ultimo pentito, Stefano Lo Verso, che collabora con la Procura di Palermo da tre mesi.
A parlargli del progetto omicida sarebbe stato Giuseppe Di Fiore, fedelissimo cassiere di Bernardo Provenzano. ''Ne parlammo durante un'udienza del processo Grande mandamento, nel 2007 - ha raccontato Lo Verso ai magistrati - Io gli dicevo che il pm in udienza, Michele Prestipino, era davvero cattivo. Lui mi disse che ce n'erano di più cattivi. Mi parlò di Di Matteo e del progetto di eliminarlo quando sarebbe venuto in villeggiatura nella zona di Bagheria. Analoga decisione avevano preso per Lumia: pure lui aveva un villino nel Bagherese. Poi, però, non arrivò l'autorizzazione a procedere, così spiegò Giuseppe Di Fiore. Perché c'erano i processi in corso".