e diventera' a tutti gli effetti una testimone di giustizia. A darne conferma all'ADNKRONOS e' il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, che ha raccolto le denunce della donna. "Abbiamo valutato le denunce che l'imprenditrice aveva fatto -ha spiegato il capo
del pool antimafia di Palermo- cosi' ho inoltrato il piano di protezione per la donna come testimone di giustizia dopo le numerose intimidazioni subite". Nei mesi scorsi, Valeria Grasso aveva denunciato di essere stata lasciata sola anche dalle istituzioni. Per questo nel novembre scorso si era incatenata davanti al ministero dell'Interno e aveva lanciato un appello al presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello. "Io ho denunciato -aveva detto la donna- ma sono stata abbandonata da tutti" e contro Lo Bello: "qual e' l'aiuto che il presidente di Confindustria offre ai siciliani visto che sono stata del tutto ignorata?". Inoltre, a febbraio Valeria Grasso aveva accusato anche l'associazione 'Addiopizzo', sostenendo di non avere avuto alcun appoggio nonostante si sia ribellata al racket e aveva sostenuto di essere stata "emarginata per le mie scelte politiche". Accuse che sono state tutte respinte dai diretti interessati.
Valeria Grasso, 40 anni, ha fatto arrestare in passato i suoi aguzzini e ha continuato a ricevere minacce. "Gestivo due palestre, poi ho trovato il coraggio di denunciare le vessazioni che subivo dalla mafia e in un colpo solo la cosca e' stata smantellata -aveva denunciato incatenata davanti al Viminale- io ho perso tutto. Ho scritto, ho scritto alle piu' alte cariche dello Stato e sono stata ignorata, come fossi trasparente. Mi rimane solo la mia dignita'". Adesso la decisione della Procura, insieme con la Prefettura e i carabinieri del Comando provinciale di Palermo, di proteggere la donna, che fino ad oggi aveva una vigilanza sorvegliata, ma a distanza. Nei giorni scorsi l'imprenditrice e' stata trasferita nottetempo in una localita' segreta, dove potra' ricominciare una nuova vita con una identita' diversa.