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01/06/2011 04:15:04

Il Comune di Marsala acquisisce un immobile confiscato a Salinella

Si tratta di un appartamento che si trova al Lungomare Salinella, in una delle zone più “in” della città, e per la precisione in Via Boeo /Salinella, 8 B, scala B, interno 5, 1° piano, posto auto compreso. L’immobile è stato confiscato tempo fa in danno di Benedetto Valenza.
Rimasto coinvolto in diverse operazioni di mafia, Benedetto Valenza salì agli onori della cronaca nel giugno 2009.
Gli investigatori accertarono che l’imprenditore Benedetto Valenza di Borgetto, nonostante il suo impero aziendale fosse stato sgretolato nel 2001 grazie alla sentenza di confisca emessa dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo a seguito di una indagine da cui emerse chiaramente la sua vicinanza ai fratelli VITALE di Partinico, era riuscito a reinserirsi nel settore della produzione e fornitura di calcestruzzo e conglomerati bituminosi, intestando fittiziamente beni e società a terze persone, in qualità di prestanome; gestiva 5 impianti di calcestruzzo e una società di trasporto merci dislocati tra le province di Palermo e Trapani riuscendo a detenere un vero e proprio monopolio nella produzione – fornitura di calcestruzzi nei due territori, tra cui la 2P TRASPORTI ex Superbeton, con sede operativa in contrada Perino a Marsala. Tutte le ditte avrebbero fatto fruttare a Benny Valenza un giro di affari complessivo di oltre 50 milioni di euro.
Benny Valenza, è figlio di Salvatore e nipote di Erasmo, esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Borgetto nonché vittime di lupara bianca, il 21 aprile del 1983, poiché uomini d’onore legati al gruppo di Gaetano BADALAMENTI. Benedetto Valenza è stato coinvolto in diversi processi di mafia, e gli investigatori hanno accertato che lo stesso sia stato negli anni ‘90 l’imprenditore di riferimento nella produzione di calcestruzzi delle famiglie mafiose dei VITALE e dei BRUSCA e che le sue imprese siano state agevolate nel libero mercato, raggiungendo una posizione di monopolio, grazie alla protezione di Cosa Nostra.
Il bene è in amministrazione giudiziaria dal 2007. Come mai il Comune di Marsala ci ha messo così tanto ad acquisirlo al suo patrimonio? Purtroppo l’appartamento, come altri beni, è gravato da un’ipoteca. In questo caso l’ipoteca era del Banco di Sicilia, per un importo di 42.000 euro.
La Prefettura, però , già nel 2009 aveva comunicato al Comune di Marsala di essere riuscita a chiudere una transazione proprio con il Banco di Sicilia per una sostanziale riduzione dell’ipoteca stessa: 25.000 euro.
Nel Settembre di quell’anno, pertanto, il Comune si attiva, e chiude con il Banco di Sicilia per 20.000 euro in un’unica soluzione. La cifra viene impegnata il 31 Dicembre 2010.
Lo scorso aprile avviene il pagamento. Pertanto il Comune puà acquisire il bene. Cosa ne farà?