Romano - leader dei Responsabili, il gruppo che garantisce la maggioranza al governo alla Camera - è stato nominato ministro dell'Agricoltura a marzo. In quell'occasione il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso riserve politiche sulla opportunità della sua nomina, alla luce delle indagini che lo vedono coinvolto, e dopo aver preso informazioni sullo stato del procedimento a suo carico.
Nell'ambito dell'indagine, a novembre i pm palermitani avevano chiesto l'archiviazione per Romano - una tesi espressa anche oggi dal pm Nino Di Matteo - per la mancanza di riscontri sufficienti alle dichiarazioni del pentito Francesco Campanella, che aveva parlato di lui come persona "a disposizione" e votata dai boss di Villabate, Nicola e Nino Mandalà. Richiesta di chiusura delle indagini è stata formulata anche dalla difesa di Romano.
Il gip oggi ha rinviato la decisione senza indicare il termine in cui scioglierà la riserva.
Romano è coinvolto assieme ad altri politici anche in un'altra inchiesta, quella sul tesoro accumulato illecitamente dall'ex- sindaco palermitano Vito Ciancimino, condannato per mafia e morto nel 2002.
Nell'ambito di questa vicenda il ministro dell'Agricoltura è iscritto nel registro degli indagati della Dda di Palermo dal 2009 per concorso in corruzione aggravata dal favoreggiamento di Cosa Nostra assieme ai politici dell'Udc Totò Cuffaro e Salvatore Cintola e del Pdl Carlo Vizzini.
Questa inchiesta è nata dalle ultime dichiarazioni del figlio di Ciancimino, Massimo. Secondo quanto raccontato da Ciancimino jr e riscontrato dagli inquirenti, tra i destinatari di importanti somme di denaro ci sarebbero stati a vario titolo anche Vizzini, Cintola, Romano e Cuffaro.