sindaco Carini, la giunta e il Consiglio comunale «a sollecitare l'apertura di un tavolo tecnico internazionale proprio a Marsala per esaminare e trovare una idonea soluzione al delicato problema». Facendo presente che «non è la pesca col metodo del palangaro a mettere a repentaglio l'ecosistema marino del Mediterraneo». La Arcara, inoltre, evidenzia che «per la riduzione delle quote latte si mobilitò mezza Italia, per il tonno rosso del Mediterraneo tutto tace». Parla, poi, di «scellerata decisione adottata dall'Unione Europea (in realtà, sia pure nell'ambito delle strategie comunitarie, la decisione è stata presa dal Dipartimento della Pesca presso il ministero Politiche agricole, ndr)», sottolineando che «la diminuzione delle quote tonno ha distrutto la marineria siciliana senza che nessuno, nelle sedi opportune, abbia mosso opposizione». E per questo, la Arcara esprime il suo «biasimo» per un provvedimento che ha messo in grave difficoltà la flotta peschereccia marsalese. «Ancora una volta - prosegue l'esponente di FdS - l'Ue sacrifica la Sicilia sull'altare della comunità per salvaguardare interessi internazionali di lobby e di potentati economici». Avvantaggiando flotte pescherecce di «Paesi extracomunitari, fra cui il Giappone».