Il Sindaco nicchiava, poi la necessità di fare cassa ha avuto il sopravvento. E così, con la delibera su «Ricognizione degli immobili non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali dell'ente suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione» si comincia un iter che dovrebbe portare al Comune di Marsala circa sei milioni di euro.
La delibera stila un elenco di opere pubbliche a Marsala che a volte sono state un vero e proprio caso di spreco e cattiva gestione. Su tutte il nuovo mattatoio di Via Favara, mai entrato in funzione. Il valore è di 2.292.198 euro. Ancora più clamoroso il caso di Villa Damiani, realizzata dai privati, poi "impaccata" al Comune di Marsala, e oggi messa in vendita per 2.390.115 euro. Ancora: la pista ippica di Contrada Scacciaiazzo, che vale 943.000 euro. L'elenco dei beni in vendita continua con Villa Petrosa (67.000 euro), il locali dell'ex "dazio" in Largo Pace (60.000 euro), cinque appezzamenti di terreno tra le Contrade Bosco e Colombaio Lasagna, un poligono di tiro (169.00 euro). C'è anche una piccola bottega di via XIX Luglio (17.500 euro).Si arriva dunque a 6.393.000 euro.
L'obiettivo della vendita degli immobili, si legge in delibera, è il "miglioramento dei conti pubblici". Si tratta di immobili che il Comune non ha intenzione di utilizzare per "incoerenza con gli obiettivi strategici dell'ente". All'individuazione degli 11 immobili si è arrivati dopo un accertamento anche della titolarità dei beni, soprattutto per verificare se rientrassero o meno nel patrimonio disponibile del Comune di Marsala.
Un'altra ricognizione sarebbe necessaria al Comune di Marsala per capire quali locali possono essere utilizzati per uffici, enti, associazioni, anzichè pagare ogni anno affitti esorbitanti. Per dirne una, il Comune ha da poco rinnovato il contratto d'affitto per sei anni per un immobile di proprietà dei fratelli Renda in Via Sibililla 30 / 32 che ospita l'associazione Auser per il "centro di incontro per gli anziani". Il tutto alla modica cifra di 16.000 euro l'anno. Mentre ci sono locali del Comune che sono inutilizzati, o locali confiscati alla mafia che non risultano assegnati o utilizzati dalle associazioni destinatarie.