Ma dall'indagine, come pubblica il mensile palermitano S, viene fuori anche uno spaccato di mala politica che coinvolge esponenti delle istituzioni locali sospettati di avere cercato di raccomandare personale alla Sis, l'impresa capofila del consorzio che sta costruendo la metropolitana. Nell'indagine compaiono i nomi di deputati regionali, assessori comunali, sindaci, funzionari della prefettura. Da un lato, dunque, la mafia condizionerebbe il cantiere, imponendo le ditte per i sub appalti e le forniture di materiali; dall'altro i politici raccomanderebbero amici e parenti mentre funzionari della prefettura passerebbero notizie riservate.
Finora, l'unico passaggio investigativo reso noto è stato l'arresto dell'imprenditore di Cinisi, Andrea Impastato, riferimento della mafia per le forniture di cemento. C'è il suo nome nei pizzini che Salvatore Lo Piccolo si scambiava con Bernardo Provenzano. E i vertici della Sis sarebbero stati consapevoli della forza di Impastato.
Tra i politici che vengono fuori nell'informativa: il presidente dell'Ars, Francesco Cascio, i deputati regionali Riccardo Savona e Salvino Caputo. Cascio avrebbe raccomandato alla Sis, per l'assunzione, "personale non qualificato"; Savona avrebbe sponsorizzato una ditta finita sotto inchiesta. E Caputo, si sarebbe impegnato a fare rilasciare l'autorizzazione per l'apertura di una cava.