La procura ha venti giorni di tempo per formulare il capo d'accusa e chiedere il rinvio a giudizio. La procura nei mesi scorsi aveva chiesto l'archiviazione per Romano, sospettato di collusioni, ma il giudice per le indagini preliminari sulla base degli atti a lui presentati ne ha chiesto l'imputazione. Delle presunte collusioni del ministro hanno parlato i pentiti Angelo Siino e Campanella.
LA DIFESA DEL MINISTRO - "Il GIP Giuliano Castiglia non ha ritenuto di accogliere la richiesta di archiviazione formulata dal Pm dr Antonino Di Matteo nel procedimento che mi ha visto indagato quasi ininterrottamente per otto anni anche se l'indagine era tecnicamente spirata nel novembre del 2007.Questi semplici ma inconfutabili dati dimostrano il corto circuito tra le istituzioni e dentro le istituzioni". Lo afferma il ministro per le Politiche agricole, Saverio Romano.
"Il fallimento del sistema giudiziario - prosegue Romano - vive nella interminabile condizione che si riserva al cittadino Saverio Romano in un periodo di tempo che nella sua enorme dimensione rappresenta già una sanzione insopportabile anche se l'epilogo sarà quello da me auspicato. Del resto sarebbe di contro parimenti fallimentare un sistema della giustizia che ha lasciato operare per così tanto tempo un uomo politico che potrebbe aver commesso l'infamante reato di concorso con Cosa Nostra. Purtroppo ormai da quasi 20 anni il nostro Paese assiste ad uno spettacolare conflitto che in questi ultimi mesi all'approssimarsi della riforma giudiziaria si è acuito. Sono addolorato e sconcertato; con questo provvedimento non viene chiesta solo la formulazione dell'imputazione per il sottoscritto ma vengono messe in discussione le conclusioni alle quali dopo lunghissimi approfondimenti era pervenuta la Procura di Palermo. Difenderò in ogni sede il mio nome, per me, per i miei familiari e per la comunità politica che rappresento".