La misura dell’arresto è stata applicata all’esito di una serie di accertamenti e riscontri testimoniali che hanno dimostrato gravi indizi di colpevolezza a carico dei due riguardo ad un vero e proprio pestaggio, consumato nel pomeriggio ai danni di un abitante di Santa Ninfa di 40 anni, che lavora a Salemi, e che è stato aggredito mentre si trovava in un bar del centro abitato.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, verso le 16:00 La Grassa e Mancia dopo essere entrati nel bar ed avere consumato degli alcolici, hanno provocato immotivatamente la vittima e, sebbene questa non cadesse affatto nella provocazione, sono passati comunque alle vie di fatto.
All’uomo è stata afferrata la testa e sbattuta sul bancone. Poi una fitta serie di calci e pugni dentro e fuori dal locale, anche quando era a terra stremato, tumefatto e sanguinante.
Alcuni testimoni hanno chiamato i soccorsi medici, che a loro volta hanno allertato i Carabinieri della Stazione di Salemi che hanno riscontrato che La Grassa era ancora in uno stato di agitazione psicomotoria e se la stava prendendo anche con uno dei familiari dei proprietari del bar, mentre la vittima, terrorizzata e dolorante, si era chiusa a chiave nel bagno, decidendosi ad aprire la porta dopo essere stato più volte rassicurato che erano lì presenti i Carabinieri, supportati da una pattuglia di Vigili Urbani e da una unità di sanitari del servizio 118.
Nessuna traccia invece di Mancia che si era allontanato dal posto ed alla cui identità gli inquirenti sono risaliti successivamente.
Dopo essere stato trasportato presso il locale P.T.E. ed aver ricevuto le prime cure, il ferito è stato trasferito con “codice rosso” presso l’ospedale di Castelvetrano, dove si trova tuttora ricoverato. La diagnosi emessa in serata è quella di: “fratture costali multiple, trauma cranio facciale, trauma addominale, escoriazioni multiple”, giudicate guaribili in almeno 45 giorni s.c.
Il superamento del limite dei 40 giorni di prognosi ha configurato giuridicamente il reato di “lesioni gravi” a carico dei responsabili, che sono stati pertanto raggiunti presso le rispettive abitazioni, tra loro vicine, e catturati in stato di arresto.
Sulla base degli accertamenti di indagine, i Carabinieri hanno addebitato ad entrambi le aggravanti di aver agito con particolare crudeltà e per futili ovvero del tutto inconsistenti motivazioni, verosimilmente correlate all’abuso di sostanze alcoliche.
Al solo La Grassa è stato contestato anche il reato di “resistenza e violenza ad un incaricato di pubblico servizio”, avendo l’indagato aggredito anche un medico del PTE/118 che subito dopo i fatti del bar, si stava prodigando a praticargli delle terapie sedativa. A causa dei pugni e calci ricevuti il medico riportava delle contusioni ad uno zigomo e all’addome, giudicate guaribili in 6 giorni di prognosi.
Dopo aver trascorso la notte presso le celle di sicurezza della locale Caserma, questa mattina i due arrestati sono stati associati alla casa circondariale di Marsala, come disposto dalla Procura della Repubblica di quel centro.