Ai titolari delle attività sottoposte a sequestro sono state elevate delle sanzioni amministrative che vanno dai 5.000 ai 15.000 euro. «I sei pseudo-imprenditori marsalesi - dice il comandante della Guardia di Finanza, Roberto Lupo - disponevano di vere e proprie officine organizzate per svolgere l'attività abusiva in maniera sistematica. In particolare, il nostro intervento ha consentito di sequestrare tutta l'attrezzatura presente all'interno dei locali». Si tratta, nel dettaglio, di 1 forno per verniciatura; di 3 ponti sollevatori per auto; di 7 compressori d'aria; di 8 carrelli e crick di sollevamento auto e moto; di 2 saldatrici; di 9 banchi da lavoro; di una diagnosi computerizzata per auto; e di oltre 900 arnesi vari. Oltre ai sequestri già effettuati, per tre dei quali la Camera di Commercio di Trapani si è espressa rigettando le richieste di dissequestro, sono in corso accertamenti di natura fiscale finalizzati alla ricostruzione del volume d'affari realizzato e, quindi, a ricondurre a tassazione tutti i redditi evasi.