Questo capo di imputazione, però, come ha sottolineato il pm in avvio di requisitoria, è ormai prescritto. Troppo tempo, infatti, è trascorso dai fatti contestati. Tra gli altri reati contestati anche la riduzione in schiavitù e la vendita di schiavi. Per questi capi d'imputazione, però, il processo si è proceduto in Corte d'assise. Tra i dodici imputati davanti al Tribunale di Marsala, anche un ispettore di polizia, Pietro Gandolfo, che all'epoca dei fatti (2003) era in servizio all'ufficio stranieri della questura di Trapani, un vigile urbano di Mazara, Cosimo Pampalone, un avvocato di Trapani, Angelo Passalacqua, e un imprenditore di Ragusa, Antonio Votadoro. In particolare, secondo l'accusa, l'ispettore Gandolfo (per il quale sono stati chiesti 4 anni), in cambio di denaro ed altro - cassette di pesce e altri generi alimentari e persino prestazioni sessuali - avrebbe favorito il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno. Questi ultimi possibili anche grazie a falsi contratti di lavoro stipulati da Votadoro.
Antonio Pizzo - La Sicilia