Aspetti, che il nostro territorio conosce bene, causati dall’impegno del nostro Paese per la crisi Libica, nel rispetto della risoluzione ONU 1973, e dal conseguente pieno utilizzo dell’aeroporto militare di Trapani – Birgi. Aspetti per i quali il nostro territorio provinciale avrà un ristoro da parte dello Stato, da un fondo di 10 milioni di lire, costituito presso la Presidenza del Consiglio. Per l’assegnazione dei fondi per singolo intervento la Presidenza del Consiglio (rpt corretta) sentirà i vertici istituzionali delle province.
L’emendamento (rpt corretta), che reca l’unica firma del senatore Antonio d’Alì, è stato approvato dalle commissioni Difesa ed Esteri del Senato e approderà, come atto congiunto delle commissioni, martedì in aula.
L’emendamento è rivolto a individuare, si legge testualmente, “misure di sostegno e di rilancio dei settori dell’economia locale interessati da limitazioni imposte da attività operative ex risoluzione ONU 1973”.
Nel corpo dell’emendamento viene inoltre specificato che tali misure sono rivolte a quelle condizioni che, in particolare, “hanno inciso sulla operatività degli scali civili”.
Un quadro che rispecchia esattamente quanto accaduto dal 21 marzo scorso a Trapani e presso l’aeroporto civile Vincenzo Florio, che ha dovuto subire pesanti limitazioni a causa della operatività della contigua base del 37° stormo con la quale condivide le piste.
“Il mio intervento – commenta d’Alì – definisce puntualmente la risposta che il Governo Nazionale aveva già assicurato a seguito di una mia interrogazione all’indomani della chiusura dell’aeroporto di Birgi. Spero che le somme che giungeranno alla provincia di Trapani, che tante limitazioni ha subito per la chiusura dello scalo civile, d’intesa con la presidenza della Provincia Regionale saranno ben utilizzate, non certo a sostegno di singole aziende, ma a supporto dell’intero comparto turistico”