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25/07/2011 19:31:35

Mazarese patteggia una condanna a quattro anni per abusi

condanna a cinque anni di carcere per ripetuti abusi sessuali su una figlia, violentata, per quattro anni, sin dalla tenera età di sette anni. Abusi commessi, tra il 2005 e il 2009, nel letto matrimoniale (la sfortunata bambina dormiva nel letto con i genitori) quando la madre era fuori casa. E stesso trattamento, tra il 1997 e il 2003, S.F. aveva cercato di riservare alla figlia più grande, nata nel 1990. Ma in questo caso, la «strenua opposizione della bambina» aveva evitato il peggio. «Per queste nefandezze - dice l'avvocato di parte civile Alessandro Casano - cinque anni di carcere mi sembrano davvero pochi… è una vergogna».
Ma nel corso dell'incidente probatorio in cui il giudice dell'udienza preliminare ha ascoltato, cristallizzandone la prova testimoniale, le figlie, sono venuti fuori altri episodi di violenza. Altri abusi sessuali in danno di una delle due bambine - che per la sua opposizione è stata minacciata dal genitore-orco prima con un lungo coltello da cucina (40 cm) e poi con un paio di forbici, graffiandola sul collo - e una sequela di maltrattamenti alla moglie, costretta a suon di botte e minacce a consegnare al marito nullafacente il denaro guadagnato lavorando come badante presso una famiglia di Mazara, nonché in un ristorante.
Alla povera donna, costretta, si legge nella richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Marsala, a subire, assieme alle figlie, «continue vessazioni» e «con banali pretesti, selvaggi pestaggi, calci, pugni e sputi», veniva lasciate somme «irrisorie» per fare la spesa quotidiana. Secondo l'accusa, S.F. avrebbe anche tentato, senza successo, di far prostituire la moglie («Devi portare soldi a casa»), picchiandola quando era incinta per farla abortire e costringendola anche ad assistere alle sue cene senza poter toccare cibo. Per questi fatti (altri abusi sessuali e maltrattamenti in famiglia) è in corso l'udienza preliminare davanti al gup Annalisa Amato, che su richiesta dell'avvocato Vincenzo Bonanno, difensore dell'imputato, ha rinviato al 15 novembre. Anche in questo secondo procedimento, la moglie e le figlie si sono costituite parte civile. A rappresentarle sono gli avvocati Paolo Pellegrino e Alessandro Casano.
Antonio Pizzo - La Sicilia