La Consulta, che ha un compito politico per le diverse Amministrazioni, sia provinciale e sia comunali, può fare da volano per lo sviluppo economico con tutti i paesi di provenienza (circa cento nella provincia) degli immigrati, ma può dare avvio a un processo d’integrazione interculturale e può mantenere alta l’attenzione a favore di chi, toccato dal fenomeno della mobilità, trova difficoltà a districarsi in un contesto sociale e culturale non proprio.
Della Consulta faranno parte tutte le forze politiche, le Amministrazioni comunali, gli organismi economici e il mondo associazionistico (comprese le associazioni d’immigrati) che da anni è in prima fila per il riconoscimento dei diritti umani e sociali degli stranieri.
La Consulta non ha nulla a che vedere con lo Sportello unico della Prefettura (come previsto dall’art. 22 del Testo unico sulla disciplina dell’immigrazione) che è “responsabile dell’intero procedimento relativo all’assunzione di lavoratori subordinati stranieri a tempo determinato e indeterminato”, essa ha un ruolo che non può essere confuso in alcun modo con lo Sportello che a sua volta ha compiti limitati.
Le Associazioni, in particolare, che si occupano d’immigrazione esprimono viva soddisfazione perché finalmente è stato riconosciuto il ruolo politico e sociale dello strumento a favore degli stranieri, così numerosi nella nostra Provincia; inizia così una nuova era a favore di chi è toccato dal disagio della mobilità.
SALVATORE AGUECI