Le voci su ammanchi milionari dietro la fusione di due fondazioni, Campanile e Auxiulium, i presunti ammanchi nella gestione di uffici della Curia, le querele presentate dal vescovo Miccichè, in ultimo anche la denuncia sulla falsa lettera a firma del vescovo diretta al presunto capo della P4, il manager Luigi Bisignani. Mogavero si interessa alle stesse questioni come «visitatore apostolico», mandato dalla Santa Sede a verificare cosa accade nella Diocesi.
Mogavero sta cercando di mettere insieme i pezzi, ed è intenzionato a fare presto e bene, per riferire poi alla Santa Sede su cosa sta succedendo alla Diocesi di Trapani. Quindi al momento ci sono due inchieste: una della magistrarura, e una della chiesa. Entrambe vanno nella stessa direzione, e anche dalla Procura pare che abbiano fretta di concludere le indagini in questa estate rovente della chiesa trapanese.
Al centro delle indagini c'è il conflitto tra il vescovo Miccichè da una parte e il sacerdote Ninni Treppiedi, per un certo periodo arciprete ad Alcamo, dall'altra. Tutto nasce dalla fusione delle due fondazioni della Curia trapanese, Auxilium e Campanile e dalla presunta sparizione di un milione di euro. Ma Mogavero, nel riordinare le carte, pare abbia accertato altri abusi amministrativi: assegni e atti notarili falsi, un acquisto di un automobile molto sospetto.
Se all'inizio l'attenzione era concentrata sul Vescovo Miccichè, dopo la produzione da parte dell'alto prelato di un dossier dove sono annotati tutti gli estratti conto delle Fondazioni, e viene anche ricostruito il percorso del "presunto" ammanco di un milione di euro, l'attenzione si è spostata su altre vicende. Lo stesso Miccichè è stato sentito, prima di Mogavero, come persona informata dei fatti in Procura. Tra l'altro dal Vescovo di Trapani è parttia anche una querela.
La Procura ha sentito anche Don Treppiedi, sospeso "a divinis" dal Vescovo con un provvedimento contro il quale l'ex arciprete di Alcamo ha fatto ricorso.
Ammanchi sono stati scoperti a Paceco e Calatafimi.