A recuperare il corpo, adagiato su un fondale di tre metri, di fronte al Circolo Canottieri, sono stati i militari della Guardia Costiera. Indagini sono in corso, da parte dell'ufficio circondariale marittimo, per stabilire le circostanze della morte.
Non ci sono ancora comunicazioni ufficiali, tuttavia la Guardia Costiera di Marsala sta vagliando tutte le dinamiche che hanno portato alla tragica morte del giovane. Ricostruiamo i fatti. Il corpo è stato ritrovato nel tardo martedì scorso a 3 metri di profondità e a circa 35 metri dalla costa antistante il Circolo Canottieri. Il gommone degli uomini della Capitaneria si trovava in zona a causa di una segnalazione di pesca a strascico in quel tratto di mare ma, giunti sul posto, sono stati avvisati da alcuni pescatori della presenza di un uomo in mare. Le ricerche sono iniziate subito, ed altrettanto celere è stato il ritrovamento. Il giovane tunisino però non dava segni di vita, nemmeno il soccorso del personale del 118 che aspettava il gommone davanti la sede della Capitaneria ha potuto salvare la giovane vita.
Nonostante tutto sia coperto dal massimo riserbo, negli ambienti vicini alla marineria circolano due versioni dei fatti, simili.Si sospetta proprio di una delle imbaracazioni che facevano pesca a strascico illegale sotto costa. C'è chi dice che il giovane tunisino si sia buttato in mare per salvare il figlio del proprietario dell'imbarcazione ma, dopo averlo fatto risalire sia rimasto imbrigliato dalla rete fino ad avere la peggio. La seconda versione è ancora più tragica: qualche pescatore sostiene che il tunisino non avesse il permesso di soggiorno e gli uomini che lo avevano “impiegato” a bordo, alla vista del gommone della Capitaneria lo avrebbero gettato in mare, senza poter evitare il medesimo epilogo.