diciamo che ancora una volta Vittorio Sgarbi ha centrato l’obiettivo. Molti organi d’informazione, tra cui anche l’Unità, hanno infatti subito ripreso la notizia “colpiti” dall’ennesima provocazione che traspare dalla lettura dell’invito. Dove sta scritto che “Sarà presente il ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano, imputato per mafia”. Il leader politico siciliano, che ha scelto di essere uno dei “Responsabili” per salvare il governo Berlusconi ricevendo in ricompensa uno dei ministeri che fu sempre prerogativa della vecchia Dc, come si sa è oggetto di indagine con l’accusa di presunte collusioni con la mafia. Evidentemente per Sgarbi “l'imputazione per mafia è diventata una sorta di qualità del politico siciliano, da menzionare al pari di titoli e cariche”. E non crediamo che si tratti di una provocazione. Discutibile quanto possa essere, il tutto lo troviamo coerente con il teorema che va sostenendo da anni, e non solo da quando è sindaco di Salemi. Del resto non lascia perdere occasioni ( pure al recente Festival del Cinema di Taormina) per battere sempre sullo stesso tasto. La mafia relegata ormai a un fenomeno museale e se c’è una parte che resiste essa è tutta concentrata nell’affare dell’eolico. Stupisce quindi lo scalpore che ogni volta suscitano tali sortite. Semmai potrebbe essere preoccupante il silenzio di taluni ambienti. Ma questa è un’altra storia. Intanto Il ministro Romano il 7 agosto sarà dunque a Salemi assieme a Vittorio Sgarbi. E si parlerà certamente anche di politica e giustizia.
Franco Lo Re