Ma siccome molti cittadini la lettera con allegato bollettino l'hanno ricevuta solo dopo, saranno costretti a pagare in un'unica soluzione (una bella botta) a metà Settembre.
Nel frattempo bisogna capire cosa succederà? Perchè - oggi come oggi - l'aumento della tassa sui rifiuti stabilito l'anno scorso dal Sindaco Carini nella misura mostruosa del 66% è stato giudicato dal Tribunale Amministrativo Regionale illegittimo. Questo significa che queste bollette non sono valide. E chi ha pagato deve avere il rimborso.
Ma il Sindaco Carini ostenta tranquillità. Lo ha ribadito anche nei giorni scorsi in consiglio comunale: "Va tutto come previsto. Sapevamo che il Tar avrebbe bocciato l'aumento, ma sappiamo anche che il Cga (l'organo di appello della giustizia amministrativa siciliana) ci darà ragione. E tutto tornerà come prima".
Sarà. Ma a fare le spese di questo vai e vieni di bollette, ricorsi e aumenti, sono innanzitutto i cittadini marsalesi, che non ci capiscono più nulla.
Ad ottenere l'annullamento del rialzo della tassa è stata l'Associazione Codici. Il segretario provinciale di Codici, il Centro per i Diritti del Cittadino, Luigi Maggio, ha anche fatto il punto della situazione. «In questi giorni sono stati notificati a tutti i cittadini gli avvisi di pagamento per l'anno 2010 comprensivi degli aumenti - dice il segretario provinciale di Codici, Luigi Maggio - chi avesse già pagato può rivolgersi alla nostra Associazione in Via Francesco Crispi 29, per ottenere il rimborso». Secondo Codici, dunque, alla luce dei fatti le tariffe vanno applicate secondo le norme del 2006 e ignorando l'aumento attuale, determinato dall'amministrazione che, pur dopo aver vinto l'appello, ha adesso incassato lo stop dal Tar.
«Vanno assolutamente applicate le vecchie tariffe - dice Maggio - e invitiamo chi ha pagato ma anche chi non ha ancora pagato, a venirci a trovare per rifare i conteggi. Non sappiamo quali saranno i tempi dei rimborsi, ma è chiaro che la domanda al Comune va inoltrata e che la risposta del Tar ci conferma la nostra contrarietà sin dal primo momento a quest'aumento». Una raccolta firme contro l'aumento della Tarsu era stata avviata in città anche dal Movimento per la difesa del cittadino che raccolse le lamentele di tanti marsalesi indignati che si opposero a questo ulteriore esborso di denaro, per un servizio peraltro ritenuto da sempre insufficiente e in alcune zone anche abbastanza inefficiente e che ha generato tanta confusione e tutt'altro che profitti alla collettività, sia in termini economici che di rispetto dell'ambiente.