Gli assalitori salgono a bordo senza sparare un colpo e sequestrano la nave. 21 membri dell’equipaggio, 15 filippini e 6 italiani. Tra questi ci sono due siciliani: il comandante, Orazio Lanza di Messina, e il direttore di macchina, Antonino Di Girolamo, 63 anni e marsalese. Trasportano semi di soia, erano partiti dal Brasile e diretti in Iran.
Da quel giorno la situazione è rimasta inalterata. La Farnesina risponde con un secco “no comment”, la nave si trova a sud'est della città di Salalah nell’Oman ed è sorvegliata a vista da una fregata della Marina Militare, punto. Anche l'armatore non rilascia dichiarazioni. Dalla base operativa di Napoli il capitano Carlo Miccio conferma che quotidianamente aggiornano i familiari dell'equipaggio sullo stato di salute dei propri cari. Antonino Di Girolamo, padre di due figli, è iscritto nelle matricole della Capitaneria di Porto di Trapani e parte dello staff fidelizzato della Perseveranza Spa da diversi anni.
La “Rosalia D'Amato”, purtoppo, è in compagnia della petroliera “Savina Caylyn”. Sequestrata l'8 febbraio scorso con 22 membri dell'equipaggio, 17 indiani e 5 italiani, fa parte della stessa famiglia imprenditoriale della “Rosalia D'Amato”, i fratelli D'Amato. Ogni anno circa 21mila navi transitano nel Golfo di Aden, altre 10mila quelle nell'Oceano Indiano, e la liberazione dipende soltanto dal pagamento del riscatto. L'ultima nave italiana sequestrata in ordine cronologico è stata la "Anema e Core", assaltata dai pirati nel golfo della Nigeria nella notte tra il 23 e il 24 luglio. E' stata liberata dopo appena quattro giorni, ma in questo caso non i pirati non hanno chiesto riscatto, hanno rapinato l'equipaggio e sono fuggiti.