Con il subentro dell'amministratore giudiziario la Villa Santa Teresa arrivò a praticare tariffe del 75% più basse di quelle pretese prima da Aiello, protagonista dell'incontro con Totò Cuffaro nel retrobottega di un negozio d’abbigliamento in cui lo avrebbe informato che era intercettato: la famosa inchesta sulle talpe della Dda di Palermo. Nel gennaio scorso la Cassazione ha condannato in via definitiva Aiello a 15 anni e sei mesi e Cuffaro a 9 anni. "Villa Santa Teresa" adesso dovrà restituire all'Asp di Palermo 36 milioni di euro, lo afferma il Vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento Europeo, Salvatore Iacolino.
“Il risarcimento di 36 milioni di euro ottenuto dall’Asp di Palermo – che sarà versato dalle cliniche già appartenenti ad Aiello – non deve sorprendere. Esso è il risultato di una serie di iniziative giudiziarie promosse dall’Asl 6 di Palermo a partire dal 2005, nel periodo della mia Direzione. Quelle azioni processuali – avviate in splendida solitudine (né la Regione né lo Stato si costituirono contro Aiello) – hanno costituito il presupposto della transazione che soltanto in parte riconosce il dovuto al Servizio Sanitario Regionale.
Confidiamo che tali risorse – conclude Iacolino – possano essere messe a disposizione dal rappresentante legale pro tempore dell’Asp di Palermo per garantire quei servizi essenziali ed inderogabili - fin qui negati o ridotti - in favore dei disabili (a cominciare dai pazienti affetti da autismo e alzheimer), dei pazienti delle aree di emergenza ed ancora per rafforzare il “claudicante” servizio territoriale provinciale di Palermo per dare cosi una chance ulteriore di salute utilizzando le predette risorse aggiuntive a tutela dei soggetti deboli e vulnerabili e per ciò maggiormente bisognosi”.