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01/09/2011 05:21:25

Carini gongola e prepara la nuova giunta. Patatrac di terzo polo e centrosinistra

Il bilancio è stato portato a casa con la formula nove. Perché sono nove i consiglieri su cui può contare – e non sempre - Carini. E nove consiglieri su trenta, in una città dove politica e raziocinio non vanno a braccetto, fanno maggioranza.
La lunga notte che ha portato all’approvazione del bilancio, del piano triennale delle opere pubbliche, dell’aumento della Tarsu e dell’addizionale Irpef lo ha dimostrato.
Tutto deciso da Carini, con nove consiglieri. Gabbati gli altri ventuno. Un po’ illusi, un po’ mediocri.
Carini ha avuto ragione su tutta la linea, cominciando dall’aumento della Tarsu. Il suo +66% era stato attaccato da ex- maggioranza e pseudo – opposizione. Minacciavano di portare l’aliquota al +22%. “Una manovra populista – diceva lui – perché la raccolta dei rifiuti ha dei costi che vanno comunque pagati, e se non si aumenta la Tarsu in qualche modo i soldi li dobbiamo trovare…”.
Nove consiglieri hanno trovato la quadra in due modi. Dapprima con un accorato appello del segretario generale, Triolo,  che ha detto ai consiglieri tutti: “Fate come volete, ma ricordatevi che se non coprite le spese dei rifiuti correte il rischio di incappare nel danno erariale”. Insomma, magari questi quattro milioni di euro dovevano uscirli loro…
Poi la seconda mossa. Un invito del Sindaco Carini ai consiglieri di opposizione a non votare contro l’aumento, in cambio di alcune “attenzioni” nella nomina di assessori che il Sindaco farà da qui a breve (e sarà la sua ultima giunta prima delle elezioni).
I pesci sono abboccati. Il consiglio ha votato la ratifica di quanto predisposto dal Sindaco. Magicamente in pochi minuti sono scomparsi anni di polemiche, di attacchi del centrosinistra, di annunci e di impegni. La Tarsu è passata con il 66% di aumento. Le bollette che a noi cittadini sono arrivate a Luglio ora vanno pagate. Non ci sono santi. C’è solo la Madonna di Custonaci. Ma tifa per Carini.
Sciolto il nodo Tarsu, per Carini tutto è stato più facile. Perché poi c’è stata la discussione del bilancio, e lui ha lasciato fare, incurante degli emendamenti. “L’impianto del bilancio ormai è salvo” diceva ai suoi. Ed infatti così è stato. Anche il bilancio è passato, e anche questo grazie alla formula nove. Nove consiglieri di maggioranza, e l’opposizione che tiene la baracca e salva il Sindaco Carini.
“Ora sono più sereno – dichiara Carini il giorno dopo – e sono pronto a concentrarmi sulle importanti opere pubbliche per Marsala, dal Parco della Salinella, alla pista ciclabile, alla nuova scuola in Via Circonvallazione”.
E l’opposizione? Giovanni Gaudino, per conto di Sel, chiede di incontrare urgentemente il Partito Democratico “per capire quello che è stato fatto e soprattutto le motivazioni che hanno indotto i consiglieri a fare approvare un bilancio presentato da un Sindaco senza maggioranza e che ha portato la città allo sfacelo amministrativo. Debbo prendere atto con rammarico che il primo cittadino ha ritenuto di convocare un incontro con i singoli consiglieri e non con le forze politiche di loro riferimento, come se il bilancio fosse un atto di ordinaria amministrazione senza alcuna valenza politica. Un Sindaco politicamente ed amministrativamente finito, ieri ha ripreso vigore grazie all’atteggiamento di quei consiglieri che hanno consentito l’approvazione del bilancio e la ratifica della delibera di aumento della TARSU. Se si è trattato di un incidente di percorso si può e si deve porre rimedio immediatamente depositando una mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino. SEL chiederà ai partiti del centro sinistra un gesto forte di chiarezza politica che ponga fine a torbide dicerie o a giustificati malumori nella cittadinanza che è stanca di subire sempre e comunque il disagio di una totale disamministrazione della cosa pubblica .
Mozione di sfiducia subito e primarie in autunno: su questi punti fondamentali SEL aprirà il confronto con il centro sinistra marsalese per programmare un dopo-Carini per eleggere al vertice della città un Sindaco che sia di assoluta discontinuità e che possa rilanciare la nostra città sia dal punto di vista sociale che economico".Luigia Ingrassia precisa:  "Ci sono doveri che nascono dal senso di necessità, di responsabilità, di obbligo ai quali siamo chiamati a rispondere. E’ questo quello che, “in realtà”, è avvenuto nella seduta consiliare di ieri. Nessuna intesa occasionale dettata da personalismi o individualismi, ma un’unione di sinergie e di sforzi per garantire la governabilità della Città avendo, come unica priorità, l’attenzione ai temi del sociale, della scuola, del precariato e la realizzazione di opere di assoluta priorità come il rifacimento della rete idrica".  Celestino Errera, Antonio Vinci, Patrik Basile il giorno dopo cercano di prendere di petto le loro responsabilità. “Ma quale ruolo equivoco - dichiarano in un comunicato congiunto scritto  da Paolo Mezzapelle - non abbiamo chiesto assessori a Carini, e abbiamo votato bilancio e Tarsu con senso di responsabilità e senso dello Stato”. Parlano di “presenza critica e costruttiva”. Dicono: “Abbiamo evitato il dissesto finanziario”. Sarà. Le casse del Comune sono salve, ma i banchi dell’opposizione, sono in dissesto. Perché, a meno di un anno dal voto, l’equazione è elementare: un’opposizione politica che possa diventare governo della città al momento non c’è.