fatte per rilanciare il cantiere si sono dimostrate vane, e che non c'è alcuna certezza per il loro futuro occupazionale. . L'amministratore delegato della «Satin» Giuseppe D'Angelo ha dato garanzie sul rilancio dell'azienda, ma i lavoratori hanno finora fatto i conti soltanto con la cassa integrazione.A rischiare il posto sono in 74. Poma ha anche scritto all'assessore regionale alle Attività Produttive Marco Venturi ed al prefetto Marilisa Magno per avere «ogni notizia utile circa la reale situazione e le reali prospettive di sopravvivenza della società Cantiere Navale, soprattutto dei posti di lavoro fino ad oggi assicurati».Secondo Poma i lavoratori minacciano «di ritornare ad intraprendere eclatanti manifestazioni pubbliche di protesta». A turbare la serenità sono anche «le voci circa la possibile trasformazione del Cantiere Navale. L'area potrebbe essere acquisita da altri imprenditori del settore per destinarla ad iniziative di diverso tipo. Serve una risposta immediata ai tanti interrogativi che sono stati posti in questi mesi. Non c'è tempo da perdere per arrivare ad un chiarimento definitivo».