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08/09/2011 04:39:29

Vendemmia 2011: molti vigneti abbandonati. Accordo sul prezzo delle uve. Un campo per gli extracomunitari che lavorano qui

abbandonati da viticoltori che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, e che sono costretti a fronteggiare non solo le condizioni del mercato ma anche le malattie, come la peronospera, che attaccano la vite.  A lanciare l'allarme, adesso, è Giacomo Manzo, responsabile regionale del dipartimento Enologia di Fare Ambiente Sicilia.
«La vendemmia - dice  è iniziata per le temperature elevate di fine agosto e vi sarà un calo di produzione dovuto agli attacchi di peronospora e di oidio, a macchia di leopardo, soprattutto nelle zone costiere. Calo accentuato dalla «vendemmia verde», di circa 15 mila ettari in Sicilia, di cui 11 mila ettari solo in provincia di Trapani, che si somma, in ambito regionale, ai 2.556 ettari di «estirpazione con premio» nell'anno in corso». «Fattori - evidenzia Manzo - che determineranno l'abbandono definitivo delle campagne», con forti ripercussioni negative sul reddito dei viticoltori.
«È un trend - continua l'esponente di Fare Ambiente - che riprende e forse incrementa quello dello scorso anno, quando si è registrato un calo del 30%. Dato che molto probabilmente verrà superato per la vendemmia 2011. Unica nota positiva, dalle prime timide contrattazioni registratesi in questi giorni, ma strettamente legata alla difficoltà di reperibilità delle uve, l'innalzamento del prezzo che si attesta fra il 30% e il 40% in più, delle uve, dei mosti e vini, rispetto alla vendemmia 2010».
«Nell'imminente futuro - afferma Manzo - bisognerà confrontarsi con i prezzi dei prodotti finiti (mosti e vini) del mercato nazionale e delle richieste di acquisto. In questa vendemmia sarà sfatato il paradosso con meno quantità maggiore qualità. Si può, quindi, affermare che, alla luce delle adesioni da parte nei nostri viticoltori alle pratiche comunitarie quali vendemmia verde e abbandono con premio, si sta impoverendo un'intera economia».
E’ proprio dei giorni scorsi la stipula fra gli imprenditori vinicoli e le Organizzazioni Professionali Agricole di effettivi “accordi interprofessionali” riguardanti la fissazione di un prezzo remunerativo della materia prima, rispettivamente, a d.o.c. Marsala e a d.o.c. Pantelleria.Il prezzo minimo stabilito al quintale è 24,50 euro, iva esclusa.

Dichiara Giuseppe Aleo, della Cia di Trapani: "Bisogna mettere in evidenza che si tratta di prezzi minimi di garanzia che al di sotto del quale le parti contraenti non potranno scendere.Sono prezzi minimi di partenza agganciati alla tendenza di mercato. E' un accordo storico, anche in assenza del Governo Regionale che poteva ed è ancora in tempo per potere utilizzare al meglio l'art. 82 sugli accordi di filiera, non solo viticolo, ma di tutti i segmenti produttivi..."

GLI EXTRACOMUNITARI. Come ogni anno, nel periodo della vendemmia, molti lavoratori extracomunitari raggiungono le nostre campagne per prestare la loro opera per la raccolta dell’uva nel nostro agro marsalese. Non sono clandestini, e molti di loro sono rifugiati politici, scappano dalla guerra e dalla violenza, tutti hanno i documenti legalmente riconosciuti dal Governo Italiano. Sono lavoratori e trovano porte totalmente chiuse a reperire un alloggio adeguato dove trascorrere la notte e sono costretti a trovare riparo in luoghi inverosimili rischiando la loro incolumità.
Per il secondo anno successivo si è reso necessario realizzare, nelle vicinanze della Parrocchia Madonna delle Grazie al Puleo un campo di accoglienza per lavoratori extracomunitari fino alla fine di Settembre, nel terreno messo a disposizione della Signora Enza Mistretta.
L’iniziativa voluta fortemente dal parroco, don Enzo Amato, vedrà coinvolti alcuni volontari della Caritas, tra cui Vittore Saladino.
La Protezione Civile ha dato il proprio contributo installando due tende da 15 posti ciascuno; l’Associazione Amici del Terzo Mondo di Marsala ha provveduto a fornire due bagni chimici – giacché il Comune non ha dato nessuna risposta a tale richiesta – e la Fondazione San Vito rifornirà degli alimenti per la mensa. Il piccolo centro è provvisto di alcune docce e di una cucina, nella quale gli ospiti con l’aiuto dei volontari possono prepararsi da mangiare. Il Campo di accoglienza è stato allestito con la collaborazione di alcuni volontari italiani e gli stessi immigrati.
Dichiara Saldino: "Attualmente sono accolti circa 20 giovani eritrei, ma tanti altri fratelli provenienti da diversi paesi africani vivono nelle zone vicine senza un tetto. C’è bisogno urgente di una struttura più grande e adeguata ad accogliere più persone. Un invito pressante va rivolto sopratutto alle istituzioni pubbliche, attualmente assenti e disinteressati a questa triste realtà di cui c’è da vergognarsi.
Un forte appello don Enzo lo rivolge in particolar modo a tutti coloro che si professano Cristiani, convinto che l’esperienza diretta con il mondo della povertà è l’unico modo per vivere il Vangelo e essere testimoni oggi della nostra fede. Non possiamo mettere da parte una delle nostre ricchezze che è l’accoglienza e la solidarietà. Aprire il nostro cuore e le nostre tante case vuote oggi ai nostri fratelli immigrati è segno di civiltà".

SALEMI. Per il terzo anno consecutivo nei terreni confiscati alla mafia e gestiti dalla Fondazione San Vito onlus, di cui è presidente don Francesco Fiorino (che presto lascerà il posto perchè nominato rettore del seminario vescovile) , torna la vendemmia della legalità.
«Raccoglieremo - ha detto don Fiorino - i vitigni d'Inzolia e Grillo e l'uva sarà venduta ad una società di Campobello di Mazara che la trasformerà in succo concentrato per l'utilizzo nel commercio alimentare. Il ricavato della vendita servirà a coprire le spese della coltivazione e il salario degli operai agricoli».
Per il vescovo della Diocesi di Mazara, Domenico Mogavero: «Quest'uva ha un sapore in più: quello della legalità».
Nel terreno di contrada Rosignolo a Calatafimi, la Fondazione San Vito negli anni ha reimpiantato un nuovo vigneto e ora sono nati i nuovi frutti simbolo della vittoria contro la criminalità. In contrada Fiumelungo a Salemi, invece, il vecchio casale presente sul terreno è stato ristrutturato ed è diventata una struttura di turismo rurale.
Chi volesse partecipare alla vendemmia della legalità deve telefonare al 338-2372766