Giacomelli era in pensione da un anno e mezzo quando il commando, su ordine di Totò Riina, gli tese l’agguato a Locogrande. Punito per lo “sgarbo” fatto alla famiglia Riina. Giacomelli venne condannato a morte perché aveva disposto la confisca di alcuni terreni e di una villa di Gaetano Riina, fratello del capomafia, e della moglie a Mazara del Vallo. Dopo piazze, parole di stima, l'anniversario non interessa nessuno....
C’è un altro 14 settembre, quello del 1992, che è passato inosservato. Quello in cui un commando cercò di uccidere il questore Rino Germanà sul lungomare di Tonnarella a Mazara del Vallo. Germanà , bersagliato da Cosa Nostra per fare “pulizia”, si è salvato con qualche colpo di striscio. A sparare c’era anche Matteo Messina Denaro. Ma anche di questo non si parla e si scrive più. Sì, perché Matteo Messina Denaro non fa più notizia. Non si concepisce che è ancora a piede libero. E che non parlandone continuerà ad avvalersi di quei pezzi di società che lo nascondono e che gli curano gli affari credendo che alla gente non interessa, perché nessuno ne parla. E non parlandone la mafia vince ancora.