Quest'ultimo, costituitosi parte civile, ieri, per voce del suo legale, l'avvocato Paolo Paladino, ha rinunciato alla richiesta di risarcimento danni. Paladino, inoltre, seppur definendo «non giustificabile» l'aggressione, ha detto che il gesto è da considerare tutto sommato «comprensibile sul piano umano». Parte civile si è costituito anche il Consiglio dell'Ordine degli avvocati, il cui legale, però, ieri, ha preferito non prendere la parola. A difendere Linares è l'avv. Vincenzo Forti che, sottolineando «l'onestà intellettuale» del collega Paladino, chiede che venga esclusa l'aggravante dei «futili motivi». In luglio, Linares aveva spiegato le ragioni del suo gesto (con una testata al volto, fratturò il setto nasale a Milazzo). «Chiesi a Milazzo - dichiarò Linares - come mai dopo circa vent'anni ancora non si concludeva la procedura fallimentare avviata per l'azienda della mia famiglia (Milazzo, infatti, non è stato aggredito per la sua attività politica, ma come curatore fallimentare, ndr). Milazzo mi rispose: 'Tu chi sei? Non ti devo spiegazioni'. A questo punto, mi è calato un velo sugli occhi… e l'ho aggredito». E dopo, lo denunciò contestandogli presunte «inadempienze» nell'attività di curatore del fallimento.