Secondo l'accusa, Giuseppe Marrone - presente ieri mattina in aula - , dopo avere attirato la vittima in una trappola, le avrebbe sparato con un fucile da fiocina. Lo ha colpito quattro volte. Tra uno sparo e l'altro, Giuseppe Marrone avrebbe addirittura estratto gli arpioni dal corpo della vittima per ricaricare nuovamente i fucili ad aria compressa.
Dopo l'agguato, con l'aiuto di un amico, l'uomo si sarebbe liberato del corpo gettandolo in un torrente. Oggi la corte deciderà pure sull'utilizzo delle dichiarazioni rese nel corso di un incidente probatorio, dall'amico dell'imputato, indagato per occultamento di cadavere.
La vittima era scomparsa il 13 gennaio 2010 e il corpo venne ritrovato il 19 aprile alla foce del fiume Mazaro. Secondo gli inquirenti, Marrone avrebbe premeditato il delitto tre anni prima, dopo averne trascorso otto in carcere per spaccio di droga; contro di lui Cucchiara, anche lui coinvolto, avrebbe rilasciato dichiarazioni che ne aggravarono la posizione.