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11/10/2011 10:20:10

I fanghi e i lavori al porto di Trapani per l'America's Cup. Tutti prosciolti

Gli imputati erano tutti professionisti, funzionari del Genio Civile e dell'autorità portuale di Trapani, tecnici: Giuseppe Angileri, 45 anni, Carlo Bertolino, 56 anni, Davide e Nino Durante, rispettivamente di 48 e 54 anni, Vito Lombardo, 31 anni, Carlo Alberto Marconi, 47 anni, Amedeo Peyron, 35 anni, Rocco Ricevuto, 38 anni, Antonio Marco Romano, 55 anni, Leonardo Tallo, 47 anni, e Salvatore Verde, 50 anni. Per tutti loro, che in qualche maniera e con competenze e ruoli diversi avevano partecipato ai lavori al porto di Trapani, ed in particolar modo al molo Ronciglio, il pubblico ministero Andrea Tarondo aveva chiesto il rinvio a giudizio.

In pratica, per la pubblica accusa gli indagati per risparmiare sulle corrette procedure di elimazione dei fanghi risultanti dall'escavazione del porto di Trapani li avevano smaltiti illegalmente. Come? Classificando ad esempio come non tossici i fanghi che in realtà lo erano, o portandone una parte nel lungomare di Marsala, nella zona di colmata. Recitava il campo di imputazione che gli indagati avevano «in concorso fra loro, al fine di conseguire un ingiusto profitto, consistente nel risparmio economico sulle procedure per un corretto smaltimento, compreso i costi previsti in capitolato d’appalto per la ditta appaltatrice dei lavori, con più azioni, mediante operazioni di raccolta, trasporto e smaltimento in sito non idoneo a riceverli - quale l’area Colmata di Marsala - gestito abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti pericolosi artatamente classificati non pericolosi, smaltiti illecitamente, utilizzando certificati falsi».
Parte dei fanghi sarebbero stati depositati, secondo l’accusa, in un’area attigua al cantiere sul retro della banchina Ronciglio, anche quest’ultima non idonea a riceverli.L’inchiesta riguardava la gestione dei fanghi provenienti da attività di dragaggio dei fondali marini davanti  le banchine Isolella e Ronciglio, effettuata durante i lavori eseguiti nell’area portuale in occasione delle regate preliminari della Coppa America. I lavori  si erano resi necessari per far disputare le regate.


Il giudice per le udienze preliminari ha stabilito che il fatto non sussiste. Alcuni reati secondari sono stati invece dichiarati prescritti.

La vicenda era iniziata subito dopo la fine della Louis Viutton Cup. Era il 22 Novembre del 2005, quando la la Procura di Trapani ordinò il sequestro preventivo del cantiere Ronciglio per le seguenti ipotesi di reato:
• mancanza di una positiva valutazione di impatto ambientale;
• arbitraria alterazione dello stato dei luoghi;
• arbitraria innovazione in uno spazio demaniale;
• l’assenza di valutazione di compatibilità ai parametri edilizi;
• deposito temporaneo di rifiuti eccedente i limiti consentiti
• miscelazione di rifiuti pericolosi

Il senatore Antonio d’Alì, appreso stamani dalla stampa del proscioglimento “perché il fatto non sussiste” dei funzionari e dei tecnici che operarono nel porto di Trapani e che furono accusati di “traffico illecito di rifiuti” in relazione alle terre da scavo che furono prodotte duranti i lavori al molo Ronciglio nel 2005 ha commentato seccamente con una battuta: “Ed ora, chi paga per tutto questo? Chi paga per il fermo dei lavori?”.