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17/10/2011 08:14:42

È «corsa all'oro bianco». Il business del sale, esportato da Trapani in Giappone, difeso da Slow Food

Esportato in Giappone, presidiato da Slow food, trasformato in opera d’arte». Tra le più efficienti e suggestive, merito degli imponenti mulini a vento, sicuramente quelle di Trapani. Il settimanale Io donna in edicola ha dedicato uno speciale sul tema. Si racconta come, dopo un periodo di forte declino, sull’onda della filosofia slow food, della dieta mediterranea e delle beauty farm eco-sostenibili, il sale, sia diventato sempre più oggetto di nuovi business rispettosi dell'ambiente e della biodiversità.

IL BUSINESS DEL SALE - Così scrive Francesco Petretti, sono molti i piccoli imprenditori che hanno rilevato le saline di Stato trasformandole in aziende moderne ma conservando tecniche e manufatti antichi. Giovanna Vacca, ad esempio, «è una giovane siciliana laureata in lettere antiche: nel suo stabilimento a Trapani produce 2.500 tonnellate l’anno (il delicatissimo fior di sale è venduto in Giappone per un ricavato di 400 mila euro e distribuito con parsimonia, quasi grano a grano, ai più rinomati ristoranti italiani)».