Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
19/10/2011 04:30:19

E la Procura di Marsala apre una nuova inchiesta sullo stop alle demolizioni

La Procura di Marsala non ci ha visto bene e ha avviato un’inchiesta, l’ennesima sulle demolizioni (mancate) delle case abusive a Marsala. Il Procuratore della Repubblica di Marsala, Alberto Di Pisa, infatti ha aperto un fascicolo sul blocco delle demolizioni imposto dalla Regione circa una settimana fa. E lunedì il Procuratore ha convocato e interrogato in Procura il dirigente dell'Assessorato regionale Territorio e Ambiente che ha, di fatto, disposto la sospensione.
A disporre l’alt era stato l'ingegnere Natale Zuccarello (nominato direttamente dal Governatore Raffaele Lombardo, in quota Mpa) che aveva inviato una nota al Comune di Marslaa  dicendo in pratica di bloccare tutto perché prima di demolire necessitavano le documentazioni Vas, ossia la valutazione ambientale strategica. Una nota anomala arrivata subito dopo quella del consigliere comunale, sempre Mpa, Vincenzo Sturiano con la quale chiedeva se “il programma di demolizione fosse stato assoggettato alla preliminare verifica VAS”. E prima ancora erano stati gli stessi abusivi a tirare fuori il nodo Vas. La cosa che  probabilmente ha stranito anche la Procura è che la Vas non è per niente obbligatoria per questo genere di lavori e lo stop di Zuccarello era arrivato subito dopo l’interrogazione del consigliere Mpa. D’altronde era stato lo stesso dirigente del Comune di Marsala Gianfranco D’orazio a rispondere Sturiano: “gli interventi di demolizione sono rivolti al ripristino dello stato dei luoghi violati dalle costruzioni abusive e, pertanto, non sussistono gli obblighi di assoggettamento a procedure Vas, non trattandosi tra l’altro di programma bensì di singoli interventi".
Tra l’altro negli scorsi giorni Di Pisa, sulla faccenda, ha interrogato anche lo stesso Gianfranco D’Orazio – raggiunto a luglio da un avviso di conclusione di indagini per presunte omissioni di atti d’ufficio sempre legati all’iter delle demolizioni -  e il sindaco di Marsala Renzo Carini, che nel frattempo gira sotto scorta. Carini, dal canto suo, anzichè tenere il polso fermo a difesa dell'operato del suo dirigente ha ritenuto “opportuno approfondire la questione sollevata, al fine di fugare ogni dubbio circa la correttezza delle procedure di legge portate avanti dal dirigente del settore e nel rispetto delle quali abbiamo sempre operato”.
Ricordiamo che le demolizioni sono iniziate circa un mese fa con grandi tensioni, e sono state interrotte dopo la seconda casa abbattuta. Se ne dovranno demolire in totale 22 per completare la prima tranche di abbattimenti degli immobili costruiti abusivamente entro i 150 metri dalla costa. C’è da dire, inoltre, che tutta la vicenda delle demolizioni negli anni è stata toccata per due volte con da fascicoli aperti in Procura. La prima nel 2007, con l’iter impantanato e più di 200 persone iscritte sul registro, tra funzionari comunali e proprietari, per i ritardi nel disbrigo delle pratiche. Poi nel 2010 con la questione demolizione bloccata in consiglio comunale, la Procura chiede le carte alla Presidenza del consiglio comunale e alla Segreteria generale. Ma in entrambi i casi si è avuto solo un nulla di fatto.