Tra gli imputati anche l'ex assistente parlamentare Perla Genovesi, che ha parlato del business della droga e ha fatto ai magistrati anche il nome di una escort, Nadia Macrì, che avrebbe partecipato a festini hard col presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: per lei i magistrati hanno chiesto 6 anni e 8 mesi. Questa parte dell'inchiesta è stata trasferita per competenza a Milano. Per il decimo imputato - Paolo Boninsegna - la Procura ha chiesto il non doversi procedere perchè gia giudicato per gli stessi fatti con sentenza definitiva.
La Genovesi ha rivelato ai magistrati gli affari dell'organizzazione criminale di trafficanti e spacciatori di cui faceva parte e che ruotava tutta attorno a Paolo Messina, ex impiegato comunale di Campobello di Mazara con parentele «eccellenti» - un cugino è favoreggiatore del boss latitante Messina Denaro - e con grossissime disponibilità di droga a poco prezzo. Genovesi e Messina si sarebbero conosciuti in una discoteca dell'Emilia Romagna. Sarebbe stato lui a introdurla nel business. La disponibilità di fiumi di polvere bianca e i rapporti con la politica avrebbero consentito alla donna di stringere relazioni con personaggi importanti.
Nel corso del processo è venuto fuori che Messina, processato separatamente e già condannato definitivamente per un altro traffico di droga, ha minacciato la Genovesi cercando di costringerla a ritrattare e ad accusare i pm di averla indotta a rivelare particolari sull'organizzazione. La pena più alta (12 anni e 8 mesi) è stata chiesta per Giovanni Pedemonti. Nove anni sono stati chiesti per Andrea Zatelli, otto per Federico Ronch, sei anni e otto mesi per Girolamo Barbera e Vito Faugiana, quattro e quattro mesi per Raffaele Manna, quattro e quattro mesi, otto per Saverio Loria e otto per Vito Lo Zito. Il processo, che si celebra in abbreviato davanti al gip Fernando Sestito, è stato rinviato per le conclusioni dei difensori.