Per loro, imputati nel processo "Gotha", cinque anni e quattro mesi non sono bastati per arrivare a una sentenza definitiva: pur dando atto "della persistente e allarmante pericolosita' della condotta di partecipazione a Cosa nostra ascritta agli imputati", i giudici del collegio presieduto da Biagio Insacco hanno restituito la liberta' a due cugini che si chiamano entrambi Francesco Inzerillo e a Pietro Parisi. I tre non potranno espatriare, dovranno risiedere fuori dalla Sicilia e non allontanarsi dal luogo in cui andranno ad abitare: erano in cella dal 20 giugno 2006 e nei giorni scorsi, solo per le loro posizioni, la prima sezione della Cassazione ha annullato con rinvio le condanne a 10 anni (per Francesco Inzerillo classe 1955, detto "Franco u Nivuru") e a 7 anni (per gli altri due). Questo significa che si dovra' celebrare un altro processo e dunque, come hanno osservato i legali, i tempi sono scaduti. I tempi biblici della giustizia dunque portano all'ennesima scarcerazione. Francesco Inzerillo, nato nel 1956, e' soprannominato "Franco u Truttaturi" ed e' fratello di Totuccio Inzerillo, ucciso all'inizio della guerra di mafia del 1981. A lungo riparato negli Usa per sfuggire alla morte, "u Truttaturi" sarebbe stato visto da Nino Rotolo (capomafia di Pagliarelli, al centro dell'operazione Gotha), in prossimita' della propria abitazione. Rotolo aveva per questo progettato l'eliminazione fisica degli Inzerillo, dei quali temeva la vendetta.