Il presidente Mimmo Turano ha convocato, infatti, una riunione straordinaria della sua giunta (fresca di rimescolamento delle deleghe) nell’inconsueta cornice della casa del viaggiatore, proprio all’interno del parco archeologico di Selinunte, dove quaranta tra i maggiori esperti e studiosi di archeologia e restauro provenienti da Grecia, Italia, Libia, Stati Uniti e Tunisia, sono impegnati nei lavori del convegno internazionale “Selinus 2011. Restauri dell’antico. Ricerche ed esperienze nel Mediterraneo di età greca” che si concluderà domani con la tavola rotonda coordinata dall’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi.
“I siti archeologici di Segesta, Selinunte e le sue Cave di Cusa – ha spiegato Mimmo Turano – hanno tutti i requisiti per essere inseriti nella lista dei beni patrimonio dell’umanità protetti dall’Unesco, rappresentando espressione vitale ed attuale di un carattere identitario di un territorio che da sempre si caratterizza per una forte interculturalità e sempre più si è contraddistinto, dall’antichità, per la sua forte cultura dell’accoglienza. Ho chiesto a tutti gli studiosi presenti a Selinunte di sottoscrivere la delibera per dare maggiore forza alla proposta che lunedì stesso inoltrerò alla commissione nazionale italiana per l’Unesco”.
Nella giornata finale del convegno di domani sarà presentato, inoltre, un plastico di circa 2 metri costruito sulla base degli studi condotti dal professore Mario Luni dell’Università di Urbino riguardanti le ipotesi di restauro del tempio G, uno dei più estesi dell’antichità, oggi in stato di rovina, che si trova all’interno del parco archeologico.