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26/10/2011 04:16:52

Tagli nella lotta alla mafia. Il Governo vuole chiudere la sezione della Dia di Trapani

Al momento non vi è nulla di ufficiale e negli uffici di Viale Margherita spiegano che non sono arrivate notizie né ufficiali né ufficiose. Ma anche gli operatori della Dia di Trapani  nello loro mailing list hanno letto una notizia che negli ambienti investigativi circola ormai da settimane e cioè quella secondo cui a Roma abbiano ormai deciso: prima chiudono le sezioni di Lecce, Trapani e Trieste, mentre in seconda battuta toccherebbe ad Agrigento e a Messina. Che fine fanno gli operatori? Tornano da dove sono arrivati: dalla Guardia di Finanza, dalla polizia, dai Carabinieri. Chi ci perde è la lotta alla mafia, perchè la Dia di Trapani ha collaborato con gli uffici di Palermo per importanti indagini, come quelle che hanno portato al maxi sequestro di beni per l'imprenditore Vito Nicastri, di Alcamo, il più grande sequestro mai effettuato in Italia, un miliardo e mezzo di euro.

Ma perchè chiude la Dia di Trapani? Per via dei tagli che il Governo sta effettuando, e che colpiscono il comparto sicurezza e la lotta alla mafia. Già i primi tagli hanno colpito gli straordinari, con il taglio del 20%.

Ancora una volta, la guerra alla mafia si fa solo a parole. La Direzione Investigativa Antimafia è un'invenzione di Giovanni Falcone, una sua idea che venne realizzata poco dopo la sua morte. Dalle altre sezioni della Dia oggetto di tagli è partita nel frattempo una lettera aperta al Ministro Maroni: «Abbiamo il dovere morale di denunciare questo ennesimo tentativo di depauperamento della Dia, così fortemente voluta da Giovanni Falcone, attentando così anche alle sue idee».

Sull’argomento è intervenuta anche Rita Borsellino, sorella del magistrato ammazzato dalla mafia: «Se il governo volesse realmente risparmiare potrebbe subito utilizzare gli immobili confiscati alla mafia per trasformarli in uffici. E magari implementare la pianta organica della Dia, inferiore di circa 200 persone rispetto a quanto previsto, visto che più si potenzia l’Antimafia, più si riduce il grave danno economico e sociale arrecato dalla criminalità organizzata».