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26/10/2011 04:46:20

La manifestazione pro-Torrazza. Un esempio di concretezza e partecipazione

Qualcosa di concreto è stato fatto, a differenza di altre manifestazioni di questo genere. I componenti del "Comitato spiaggia libera Torrazza" l’hanno spiegato bene perché quel pezzo di costa di circa 600 metri non deve essere privatizzato. Si è dimostrato che la protesta può diventare proposta e la proposta può essere concreta. E di concreto ci sono le circa 2300 firme, ci sono le ricerche e l’impegno del comitato e dei petrosileni che si sono fatti parte attiva. Di concreto c’è stato lo studio svolto da Katia Zichittella e staff che ha illustrato dettagliatamente cos'è e cosa potrà essere Torrazza.

“Consegnando le firme al sindaco abbiamo annunciato di riperimetrare la spiaggia visto che l’ultima misurazione risale agli anni '40. C'è un’erosione che riguarda principalmente il primo tratto della spiaggia. Noi abbiamo fatto studi sulla spiaggia non solo sotto un punto di vista geomorfologico ma anche giuridico. La delimitazione va fatta fin dove ci sono le caratteristiche tecniche di spiaggia e noi le abbiamo individuate, presentate alla manifestazione, e sono molto più distanti di quanto si pensi. In questo comitato, pur in una realtà piccola, si sono messe assieme tante professionalità”, ha commentato la componente del Comitato pro Torrazza.

E adesso? “Il nostro operato continuerà con le nostre iniziative, i nostri studi. Intraprenderemo, appunto, una procedura di delimitazione e presenteremo i dati all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente”. Intanto alla manifestazione di domenica c’era anche il sindaco di Petrosino Biagio Valenti che proprio a margine dell’incontro ha dato la notizia che fa tirare un sospiro di sollievo, almeno per ora. Perché dopo aver ufficialmente ricevuto dal Comitato le 2372 firme raccolte durante tutta l'estate, Valenti ha accolto la richiesta e si è impegnato ad avviare al più presto la procedura per l'espropriazione dei terreni privati che ricadono nell'arenile, atto che garantisce che la spiaggia rimanga fruibile e goduta da parte di tutti.
Insomma, fino a prova contraria, Torrazza è anche di Valenti. E non è tutto, perché la volontà del comitato è quella "di adottare Torrazza al fine di mantenerla luogo dove divertirsi e rilassarsi, dove godere della natura liberamente, e nello stesso tempo dove individuare modalità di mantenimento della pulizia e fruizione sana della spiaggia, anche attivando azioni di sensibilizzazione all'ecologia, al rispetto della biodiversità dell'ambiente e individuando  azioni che favoriscano la formazione naturale delle dune e della vegetazione spontanea”.
Il pensiero però va anche a maggio, alle elezioni. Come fare entrare il tema Torrazza nell’agenda politica, e come si può evitare che questo diventi strumento di speculazione? ““Noi abbiamo cercato di rendere attiva la cittadinanza di Petrosino e sensibilizzare la gente. Non è vero che i petrosileni sono assopiti alle logiche politiche. Speriamo che la storia di Torrazza non venga strumentalizzata e faremo di tutto per evitarlo. Spero che il tema che abbiamo fatto conoscere a tanta gente si colleghi con altre problematiche di cui in futuro ci faremo promotori.”

Come abbiamo raccontato nell'inchiesta, che potete leggere qui, Torrazza fa parte delle cosiddette aree umide, di grande importanza ecologica, denominati "Margi Nespolilla", facenti parte integrante della Rete Natura 2000 "Capo Feto e Margi Spanò" e recentemente inserite nella "Convenzione Ramsar" (Decreto 28 giugno 2011 - Gazzetta n°169 del 22 luglio 2011).  
Questo splendido angolo di paradiso naturale, ritenuto da una selezione su scala mondiale (vedi Ramsar) di fondamentale importanza ambientale, rischia di vedere concretizzarsi una serie di interventi che potrebbero minare l'equilibrio della flora e della fauna autoctone. La zona di Torrazza è già stata oggetto di altri e precedenti abusi, anche se è stata la presentazione del progetto da parte della società proprietaria di una vasta area, Roof Garden, ad alzare l'allarme. Al suo interno si prevede la realizzazione di uno stabilimento balneare che si estende sulla spiaggia con numerosi ombrelloni sistemati a schiera all'interno dell’area sabbiosa, più un progetto per un campo da golf con residence che incombe sull'area dei Margi alle spalle della spiaggia.