Aveva 71 anni. Era già in precarie condizioni di salute da un po' di tempo, ed era frequente vederlo fare la spesa o ascoltare le partite in Piazza Mameli con la bombola di ossigeno al seguito.
Storico iscritto al Partito Comunista Italiano, Andrea Nettuno era un militante d'altri tempi. Aveva fatto tutto, ne Pci: l'attacchino, il custode della sezione, il venditore porta a porta de L'Unità, il consigliere di quartiere. Partecipava ancora alle riunioni del Pd.
In pensione, dopo aver prestato servizio alle Poste, Andrea Nettuno aveva un debole politico per Massimo D'Alema, che considerava l'unico leader degno di questo nome a sinistra.
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In una delle ultime occasioni in cui ho incontrato Andrea Nettuno, dopo aver scambiato i soliti convenevoli, il discorso è caduto sul "suo" D'Alema, e infine su Silvio Berlusconi. Nominato il quale, ricordo che Nettuno mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: "Sto morendo. Ma non mi importa. Basta che prima se ne va lui...". Non c'è riuscito. Compagno Nettuno, sarà per la prossima. (gdg)