reati a vario titolo contestati a otto componenti di due nuclei
familiari «in guerra» (Gentile e Papa) per l’acquisto di
un appezzamento di terreno sul quale costruire una casa.
Una guerra che l’1 giugno 2008, in contrada Fornara, ebbe
come drammatico epilogo l’omicidio del 25enne Gaspare
Gentile, ucciso con un colpo di pistola alla nuca
dall’ex compagno di scuola Francesco Papa, che processato
con rito abbreviato in primo grado è stato condannato,
dal gup Sergio Gulotta, a 15 anni e 4 mesi di carcere. Pena
che in appello è stata ridotta a 14 anni.
Adesso, sia Francesco Papa, che i suoi due fratelli, Alessandro
e Gaspare, e il padre, Vincenzo, si trovano a dover
rispondere, davanti al giudice monocratico Roberto Riggio,
di tutti quei fatti che hanno preceduto
l’omicidio. E con loro, alla sbarra ci
sono anche i fratelli dell’ucciso, Giuseppe
e Angelo Gentile, e il padre, Antonio,
che si sono costituiti parte civile
contro i Papa. Ha scelto, invece, di
essere processato con rito abbreviato
(a giudicarlo sarà Riccardo Alcamo) il
suocero di Giuseppe Gentile, Vincenzo
Lombardo, che nel corso della lite
che ha preceduto l’omicidio avrebbe
tolto dalle mani di Vincenzo Papa la
zappa con cui questi aveva colpito
l’auto dei rivali, dopo un inseguimento
con successivo speronamento, assestandoli
un colpo alla testa.
Il più anziano dei contendenti crollò,
quindi, a terra, privo di sensi. E il figlio,
forse credendolo già morto, si sarebbe
messo di nuovo al volante e a
gran velocità per andare a prendere, a
casa, la sua pistola, una semiautomatica
con cui, dopo essere tornato, si mise
all’inseguimento dei Gentile, raggiungendoli
nei pressi delle abitazioni
dei fratelli Vincenzo e Antonino Lentini. E all’interno del
garage di questi ultimi trovò Gaspare, che fu freddato
senza pietà. Pare, che le due famiglie per quel pezzo di terra
non distante dal luogo dell’omicidio fossero «in guerra»
già da qualche mese. Entrambi volevano realizzarvi un’abitazione
e la tensione tra i due gruppi familiari, che a
quanto pare avevano già avuto qualche scontro (non solo
verbale) era salita alle stelle. A difendere i Papa sono gli avvocati
Biundo e Gervasi, mentre Carlo Ferracane, Stefano
Pellegrino e Paolo Paladino sono i legali dei Gentile e di
Lombardo.
ANTONIO PIZZO- La Sicilia