A Gino Guzzo, di Montevago, indicato come figura di spicco delle cosche della fascia occidentale dell’agrigentino, i giudici hanno ridotto la pena da 21 anni e 6 mesi, a 18 anni. Riduzione anche per Salvatore Imbornone, di Lucca Sicula, che passa da 11 anni e 4 mesi, a 10 anni e 8 mesi. Per Accursio Dimino, di Sciacca, condannato in primo grado a 11 anni e 4 mesi, è stata inflitta una pena di 9 anni e 4 mesi; Paolo Capizzi, 71 anni, di Ribera, ha ottenuto una riduzione da 13 anni e 8 mesi a 10 anni; Paolo Capizzi 42 anni e Giuseppe Capizzi, 45 anni, entrambi di Ribera, che in primo grado erano stati assolti, sono stati condannati in appello a 6 anni di reclusione; Un altro assolto in primo grado Michele Barreca, di Menfi è stato condannato a 6 mesi. Assoluzione piena per Antonino Montalbano, di Ribera, al quale il gup aveva inflitto in primo grado 1 anno e 7 mesi. I giudici hanno dichiarato la nullità della sentenza di primo grado per Michele Giambrone, di Villafranca Sicula. Per il resto i giudici hanno confermato la sentenza di primo grado che aveva condannato il collaboratore di giustizia Calogero Rizzuto, a 4 anno e 8 mesi; Francesco Capizzi, di Ribera, a 12 anni; Antonino Gulotta, di Montevago, e Antonio Pumilia, di Montevago a 10 anni; Raffaele e Girolamo Sala, di Burgio, rispettivamente a 9 anni e 8 mesi e 8 anni e 8 mesi di reclusione; Giuseppe Capizzi, 42 anni, di Ribera, a 8 anni e 8 mesi. Un altro riberese Giuseppe Orlando è stato asslto così come Pietro Antonio Derelitto, di Burgio. Confermata l’assoluzione per i menfitani Giacomo Corso, Giuseppe Barreca e Leonardo Tavormina.