Borsellino infatti ha detto in maniera chiara e tonda che non è disponibile ad allargare la base naturale del centrosinistra, e che non ne vuole sapere nulla di alleanze con l'Mpa o con l'Udc ed il Terzo polo. Sono bastate poche parole: «Non farò alleanze con il Terzo Polo ma parlerò agli elettori e alle elettrici, a cui di certo non chiederò la tessera di partito. Non faccio patti con le sigle politiche». La cosa ha mandato su tutte le furie i vertici di quei partiti, che hanno minacciato (ed è una minaccia molto seria) i loro colleghi dirigenti del Pd. O si va a Palermo tutti insieme, oppure è a rischio ogni tipo di alleanze con tra Pd, Udc ed Mpa. In poche parole, questo significa che se dovesse essere confermata questa strategia elettorale di Borsellino, il Pd si ritroverebbe al punto (naturale) di partenza, quando era opposizione del Presidente Raffaele Lombardo.
”La decisione dell’onorevole Rita Borsellino di non fare accordi con il Terzo Polo, in vista delle prossime amministrative al Comune di Palermo, è chiara e onesta”. Commenta così, subito dopo la conferenza stampa dell’europarlamentare del Pd, il capogruppo al Senato e coordinatore regionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia. ”Ne prendiamo atto – continua – anche se non condividiamo, perché indica un percorso inadeguato rispetto alla gravità dei problemi che affliggono il capoluogo della nostra regione. Se questa è anche la scelta del Partito democratico nazionale e regionale, come appare dalle dichiarazioni dei suoi massimi esponenti, è chiaro che avrà ripercussioni anche sulle alleanze in Sicilia, a partire dai Comuni nei quali si voterà nella prossima tornata elettorale”.
In caso di rottura dell'alleanza Pd - Terzo polo che cosa succederebbe in provincia di Trapani? Facile: Baldo Gucciardi rinuncerebbe ai suoi sogni di fare l'assessore alla formazione di un governo politico regionale di centrosinistra, e dall'altro lato salterebbero tutte le candidature concordate da Gucciardi e Camillo Oddo con i vertici locali di Mpa ed Udc. Non sono a rischio le candidature di Nino Papania ad Alcamo e Giacomo Tranchida ad Erice, che il Pd potrebbe anche sostenere con le proprie forze. Il problema semmai è a Trapani, Castelvetrano, Marsala, città nelle quali i vertici del Pd avevano promesso l'appoggio del candidato sindaco del Terzo polo ed invece ora si ritrovano in fretta e furia a dover improvvisare una candidatura. A Trapani il candidato del Pd doveva essere per l'Udc Peppe Carpinteri (problemi giudiziari permettendo) o Peppe Poma (più probabile). A Marsala i vertici provinciali del Partito democratico hanno di fatto commissariato il circolo locale pur di poter appoggiare Giulia Adamo quale candidato Sindaco, e ora si trovano costretti ad inventarsi una candidatura e un programma ....Ed infatti le indiscrezioni raccontano che pochi giorni fa un ambasciatore dei grandi vecchi del marsalese è andato proprio da Anna Maria Angileri, fresca di epurazione dalla segreteria solo perchè aveva chiesto le primarire per la corsa alla sindacatura, invitandola a candidarsi Sindaco proprio con il Pd, e promettendole il pieno sostegno dei quadri di partito. Pare che Angileri, che statuto alla mano è ancora segretaria del Pd e non ha mai riconosciuto il "colpo di stato" attuato dal coordinatore provinciale Baldo Gucciardi, abbia detto di no. E se l'ormai ex segretaria dovesse decidere di correrre per la sindacatura da sola e senza il Pd per i democratici sarebbe un altro duro colpo.
Tutto è nelle mani della coppia Cracolici - Lumia, che nel Pd siciliano cerca ancora di tenere salda l'alleanza con il Terzo polo.